20 settembre 2014
Non si vincono tre scudetti di fila per caso. Non si annientano record senza un talento superiore. Non si vince a San Siro per due anni senza essere un gruppo di fenomeni. La Juve lo è, senza ombra di dubbio. Perché altrimenti non sarebbe riuscita ad annichilire il Milan per 90 minuti, dominandolo in ogni istante, in ogni reparto, in ogni zona del campo.
Sono serviti servita pazienza, lucidità e cinismo, perché all'inizio, nonostante un possesso palla assoluto, non si produce molto. La Juve è indiscutibilmente padrona del campo, ma intanto la prima parata è di Buffon, reattivo sul colpo di testa di Honda. Il Milan si chiude e punta sulla velocità del tridente, cui la Juve concede pochissimo. Il fatto è che, in attesa di ripartire, i rossoneri sono tutti piazzati dietro la linea del pallone e, avendo qualità in abbondanza, sanno difendere e ripartire.
La squadra di Allegri è è rodata e non si scompone sulle ripartenze degli avversari, anzi, continua a macinare gioco con pazienza e lucidità e arriva a sfiorare il vantaggio con Marchisio, che centra il palo dal limite.
A San Siro raramente si vede una squadra giocare quasi esclusivamente nella metà campo dei padroni di casa,. La gara di questa sera è l'eccezione che conferma la regola, perché anche nella ripresa la Juve è assoluta padrona del gioco. Il merito del Milan sta nel difendersi con ordine e nel concedere spazi limitati. In una gara del genere i calci piazzati possono essere decisivi ed è solo una questione di centimetri se Marchisio, al 15' del secondo tempo, non trova il gol, calciando di prima intenzione dopo aver ricevuto l'assist di Tevez dalla bandierina.
L'Apache è il solito trascinatore: corre, pressa, si sbatte come un gregario, ma gioca da fuoriclasse. E quando al 26' Pogba gli offre il pallone sul dischetto, non si fa pregare per piazzarlo alla sinistra di Abbiati. Con questo sono quattro gol nelle ultime tre partite, tutti pesanti, tutti decisivi.
La Juve però non è solo Tevez, tutt'altro. E' una roccia, che non concede neanche un respiro agli avversari. Che ne frustra ogni tentativo. Che li domina a casa loro. E che vince. Ancora. E ancora. E ancora. E ancora.
MILAN-JUVENTUS 0-1
RETI: Tevez 26' st
MILAN Abbiati; Abate, Rami, Zapata, De Sciglio; Poli (31' st Torres), De Jong, Muntari; Honda (38' st Pazzini), Menez, El Shaarawy (21' st Bonaventura) A disposizione: Agazzi, Gori, Zaccardo, Mexes, Albertazzi, Armero, Van Ginkel, Niang. Allenatore :Inzaghi
JUVENTUS Buffon; Caceres (34' pr Ogbonna), Bonucci, Chiellini; Lichtsteiner (37' st Romulo), Pogba, Marchisio, Pereyra (31' st Vidal), Asamoah; Tevez, Llorente A disposizione: Storari, Rubinho, Padoin, Pepe, Evra, Mattiello, Coman, Morata, Giovinco. Allenatore: Allegri
ARBITRO: Rizzoli ASSISTENTI: Padovan, Dobosz QUARTO UFFICIALE: Vuoto ARBITRI D'AREA: Rocchi, Gervasoni
AMMONITI: 42' pt Marchisio, 18' st Ogbonna, 39' st Muntari, 46' st Asamoah, 46' st Torres