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Assemblea degli Azionisti: la conferenza stampa

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Assemblea degli Azionisti: la conferenza stampa
Assemblea degli Azionisti: la conferenza stampa
Assemblea degli Azionisti: la conferenza stampa

Al termine dell'Assemblea degli Azionisti tenutasi all'Allianz Stadium, Andrea Agnelli, insieme a Pavel Nedved, Giuseppe Marotta e Aldo Mazzia, siede in sala stampa per la consueta conferenza che chiude la giornata di lavori. Come nel suo discorso di apertura, sono diversi i temi trattati dal Presidente.

DIRITTI TELEVISIVI

«C'è stato da un lato un aumento importante della percentuale relativa alla distribuzione in parti uguali dei proventi, dal 40 al 50%, ma d'altra parte ci aspettiamo che 20% che andrà diviso tenendo conto dei bacini di utenza, premi le società che ambiscono a giocare a livello internazionale. . Non possiamo che essere fiduciosi per gli intendimenti che ci sono stati fino ad oggi. Per quanto riguarda i diritti nazionali, sarà importante capire come si posizioneranno i broadcaster italiani e quale sarà lo spazio per gli operatori OTT. Confermare l'incremento degli scorsi anni sarà una sfida».

SU ALLEGRI

«Subentrare in una squadra che ha già vinto tre scudetti consecutivi può essere problematico. Il fatto che invece ne siano stati vinti altri tre e si sia ancora in competizione per migliorare la striscia non può che deporre a favore del mister, di Nedved, Marotta e Paratici. La domanda che tutti si fanno riguardo a noi non è “continueranno a vincere?”, ma quando perderanno?”»

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LA SUA PRESIDENZA

«Il gruppo dirigente formato da Marotta, Mazzia, Nedved, Paratici e dal sottoscritto ha ancora tanta fame e voglia di continuare. Gli impegni aumentano, perché oltre alla presidenza della Juventus ho assunto quella dell'ECA e della Fondazione del Piemonte per l'Oncologia, ma non c'è un orizzonte temporale»

IL FINANCIAL FAIR PLAY

«Inizialmente i suoi obiettivi erano tre e sono stati raggiunti: ridurre le perdite cumulative del sistema, ridurre le società coinvolte a livello di mercato e attrarre investitori internazionali. Ora si tratta di capire come dev'essere normato lo strumento. Un passo potrebbe essere lo spostamento dell'attenzione dal conto economico allo stato patrimoniale dei club, ma questo comporterebbe la creazione di un sistema di controllo estremamente complesso da parte dell'UEFA. Si può anche pensare che inizialmente siano le leghe principali ad avere norme più restringenti, in ogni caso è importante istituire un tavolo di lavoro con l'UEFA per trovare un punto d'incontro. Inoltre credo vada cambiato anche il nome: le tre parole, Financial Fair Play creano confusione».

L'ITALIA E LE QUALIFICAZIONI AI MONDIALI

«Intanto non voglio immaginare un Campionato del Mondo senza l'Italia, ma in ogni caso, così come avevo trovate sbagliate le dimissioni di Abete per un gol subito negli ultimi minuti che ci aveva eliminato dagli scorsi Mondiali, così troverei sbagliate le dimissioni del Presidente Federale in caso di mancata qualificazione. Il Consiglio Federale ha altri compiti che vano al di là del risultato sportivo e Tavecchio ha portato la Lega di Serie A ad avere uno statuto snello e una visione chiara riguardo alla riforma del campionato, sulle seconde squadre e su quanto si deve fare in futuro».

IL VAR

«Tutti auspicavamo che venisse introdotto. Ne ho discusso con Infantino, Ceferin e Boban e sono state commesse due leggerezze: dare facoltà alle Federazioni di introdurlo su base volontaria, mentre non si dovrebbe fare sperimentazione su principali leghe, come Serie A o Bundesliga, e il protocollo che non è così chiaro riguardo all'applicazione del VAR Inoltre ci deve essere omogeneità tra le varie competizioni, perché ad esempio in campionato giochiamo con tre arbitri, il Quarto Uomo e gli addetti al VAR; mentre in Europa con il quintetto arbitrale. Giudico molto positiva l'introduzione dello strumento, ma ora va messo a punto. Gli scudetti non si vincono con il VAR, ma lavorando duro tutta la settimana, rimanendo concentrati, rispettando gli avversari».

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IL FUTURO DI BUFFON 

«Gigi sa che quando vuole può venire nel mio ufficio. Il suo futuro lo decide lui»

IL RAZZISMO NEGLI STADI

«Siamo tutti schierati contro il razzismo. Lo stadio è un posto dove certe minoranze possono esprimere opinioni non corrette e l'impegno per eliminare questo fenomeno dev'essere costante da parte di tutti. Giova ricordare che Juventus ha finanziato due anni fa studio sul razzismo condotto da UNESCO dal titolo “Colour what Colour?”».

LE FINESTRE DI CALCIOMERCATO

«È un tema che va coordinato. La Premier League ha ridotto la sua finestra di mercato chiudendola ventiquattro ore prima della prima partita ufficiale della stagione. Questo però ha creato per i club inglesi una posizione di svantaggio, perché le altre leghe principali possono andare a comprare in Inghilterra quando loro non possono fare altrettanto all'estero. Si deve invece armonizzare la finestra di mercato tra le prime cinque leghe e la leadership dev'essere affidata all'UEFA.

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IL CALENDARIO INTERNAZIONALE

«La gestione spetta alla FIFA, ma oggi i calendari sono stati stilati fino al 2022, quindi si possono fare delle valutazioni dopo quella data. Avere delle interruzioni di dieci giorni per tre mesi di seguito come oggi non aiuta la gestione degli atleti, mentre una singola finestra più ampia potrebbe giovare al sistema».

GLI OBIETTIVI DELLA JUVE

«L'obiettivo realistico è centrare i quarti di Champions League, perché a di là del nostro motto, “Vincere non è importante, è l'unica cosa che conta”, questo ci permetterebbe di avere esposizione sui mercati internazionali sia in autunno che in primavera. L'altro obiettivo è vincere in Italia. Ora come ora non abbiamo le informazioni sufficienti per poter stilare un piano, in quanto non possiamo prevedere il nostro fatturato, che dipende per una parte importante da terzi che non hanno ancora svolto le loro attività. In base ad esempio alla distribuzione dei diritti televisivi italiani e alla riforma della Legge Melandri, potremo fare delle stime e capire gli investimenti da sostenere per perseguire i nostri obiettivi».

Oltre al presidente agnelli è intervenuto su alcuni temi anche l'amministratore delegato Giuseppe Marotta

L'AVVIO DI STAGIONE

«Abbiamo un punto in più dello scorso anno, quindi siamo in linea con il nostro percorso. La cosa straordinaria è che il Napoli sta facendo meglio. Abbiamo il miglior attacco del campionato è questo è un fatto atipico, ora dobbiamo migliorare nella fase difensiva».

L'IMPIEGO DEI GIOVANI

«Fabio Paratici coordina un team di circa 40 osservatori e monitora i talenti emergenti. Abbiamo dieci giocatori con un'età media di 20 anni che sono in prestito e che stanno giocando con continuità in Italia, altri 15 all'estero, più altri ancora nei campionati minori. In totale sono 49 i giocatori in prestito e questo perché mancano le Seconde Squadre. In Rosa abbiamo giovani come Bentancur e Bernardeschi, ma non abbiamo esasperato la cosa, perché abbiamo l'obbligo di vincere e le statistiche dicono che solo con i giovani, non è possibile».

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