10 settembre 2017
Tre partite, dieci gol fatti e due subiti (un autogol rocambolesco e un rigore per di più). L'avvio di campionato della Juve è più che convincente e la gara contro il Chievo di sabato non ha fatto che confermare la solidità dei bianconeri. E dire che dalla formazione titolare mancava gente come Buffon, Barzagli e Chiellini, le fondamenta dei successi di questi anni: «Era inevitabile che prima o poi si giocasse senza nessuno di noi – spiega Barzagli ai microfoni di Mediaset e Sky Sport – La cosa importante però è che non sia cambiato il risultato: non abbiamo subito gol e abbiamo vinto. È stato un buon inizio di campionato, in cui abbiamo risposto bene alla delusione patita in Supercoppa. Anche quella di ieri non era una partita semplice, perché arrivava dopo la sosta per le Nazionali, ma siamo partiti decisi e convinti. Ci voleva un inizio del genere».
ORA IL BARÇA
In effetti non potrebbe esserci modo migliore di presentarsi al primo big match della stagione: martedì al Camp Nou va in scena una nuova sfida contro il Barcellona, «una partita di grande fascino – sottolinea il difensore – Rispetto a cinque mesi fa, cambia la posta in palio: allora era un quarto di finale, oggi si gioca per tre punti importanti per la fase a gironi. Servirà una partita tosta, per far vedere a tutti che anche quest'anno vogliamo andare avanti. La Champions è sempre un “bel pallino”, ma credo che noi si debba puntare come prima cosa al campionato. Facendo bene lì, il resto viene da sé».
DYBALA E NEYMAR, IL FUTURO
Nei blaugrana non ci sarà più Neymar, ma «rimane una delle squadre più forti del mondo e ci sono tanti altri campioni da tenere d'occhio», ribatte Andrea che sposa poi la tesi di mister Allegri secondo il quale Paulo Dybala, insieme al talento brasiliano, ora al Paris Saint Germain, è destinato a diventare uno dei due giocatori più forti al mondo quando sarà finita l'era di Cristiano Ronaldo e Messi: «Paulo ha voglia di arrivare in alto e questo oltre a farci piacere ci dà una grande mano. Il punto è proprio questo: dove può arrivare? Ha ancora margini di miglioramento ampi e ce lo dimostra ogni anno – conclude Barzagli - Sì, lui e Neymar sono il futuro del calcio».