23 giugno 2021
Vale molto Portogallo-Francia, gara che chiude la prima fase a gironi dell'Europeo. In campo saranno contrapposti due compagni di squadra, Cristiano Ronaldo e Adrien Rabiot. Non solo: la gara è anche la riproposizione della finale della scorsa edizione, quando fu la squadra di CR7 a laurearsi campione. Nel passato ci sono stati due incontri tra lusitani e transalpini pieni di storia juventina e determinanti per lo svolgimento del torneo e il successo della Francia.
IL 23 GIUGNO
Siamo nel 1984, stessa data di Portogallo-Francia del 2021: 23 giugno. La posta in palio è importantissima, l'accesso alla finale, un obiettivo che non hanno mai raggiunto né l'una, né l'altra nazionale. Alla gara vi arriva un Platini in splendide condizioni di forma, reduce dalla vittoria dello scudetto con la Juve, con il corollario della conquista del titolo di capocannoniere della Serie A (nella foto, il premio che si assegnava all'epoca al re dei goleador). Si gioca a Marsiglia e si profila un esito ai calci di rigori. Ma Michel sa come evitarli, c'è già riuscito in bianconero l'anno prima, quando ha risolto in extremis la finale di Coppa Italia con il Verona. L'impresa riesce anche stavolta, a un minuto esatto dalla conclusione. E nonostante viaggi a suon di gol nella competizione, Le Roi considera il gol del 3-2 «più importante delle due triplette precedenti segnate con Belgio e Jugoslavia».
BASILEA-BIS
In tribuna, ad assistere all'ennesimo capolavoro del numero 10 bianconero in versione francese, vi sono il presidente e l'allenatore della Juventus. Incuriositi ancor più dal fatto che la gara arrivi pochi giorni dopo la finale di Coppa delle Coppe a Basilea (nella foto), dove il confronto è avvenuto proprio contro il Porto, che presta un po' di giocatori alla nazionale rossoverde. Boniperti è raggiante: «Dopo quest'incredibile ed emozionante partita acquista maggior valore anche la nostra vittoria. I portoghesi hanno dimostrato tutte le loro qualità. Quanto a Platini, ha messo iI suo marchio sulla partita». Trapattoni sottolinea invece come su Michel abbia funzionato una gabbia che però nel finale è saltata perché lui «è stato semplicemente eccezionale».
LA FRANCIA JUVENTINA DEL 2000
Ancora un Portogallo-Francia quattro Europei dopo, ancora una semifinale e una gara che trova la sua risoluzione ai tempi supplementari, giusto 2 minuti prima di quanto riuscito a Platini. Stavolta si gioca in Belgio, in uno stadio rinnovato proprio per la manifestazione, che non ha più il nome tragicamente noto dell'Heysel ed è intitolato a Re Baldovino. In campo, c'è un po' di vecchia e nuova Juve: un ex come Didier Deschamps, che proprio in questa gara tocca quota 100 presenze con la Francia, il primo a riuscirci nel suo Paese; una pedina determinante della squadra bianconera di quel momento come Zinedine Zidane.
UNA SFIDA “ITALIANA”
C'è molta Italia in campo. A partire dai due marcatori che portano la gara a finire in parità i tempi regolamentari: apre per il Portogallo Nuno Gomes, che proprio dopo questo Europeo farà il suo passaggio dal Benfica alla Fiorentina. La rete dell'1-1 è opera di Thierry Henry, che nella stagione precedente ha vestito il bianconero, lasciando intuire le grandi doti che si evidenzieranno perfettamente nel proseguimento della carriera.
ZIZOU DAGLI 11 METRI
Minuto 117: un calcio di rigore prima dei più che probabili rigori. Tocca a Zidane incaricarsi del tiro, una situazione decisamente insolita. Con la Francia non ne ha mai calciati. Con la Juve ci sono solo due precedenti, risalenti a 3 anni prima: gol al Milan (nella foto), errore contro l'Udinese. L'esecuzione dello juventino è perfetta: portiere spiazzato, palla sotto la traversa e corsa sfrenata verso l'abbraccio collettivo perché è un golden gol, la gara si chiude qui.