28 agosto 2020
Per molti anni, il mese di agosto ha significato la spasmodica attesa per i primi impegni ufficiali. Ed era la Coppa Italia ad aprire la stagione con formule molto diverse da quella attuale.
PIOVE SU TORINO
30 agosto 1981, terza gara del girone, debutto stagionale davanti al pubblico del Comunale. Sono presenti 20.000 spettatori, disturbati da un improvviso acquazzone (dove c'è Perugia, c'è pioggia, anche se non lo sapevamo ancora...). Anche la Juve subisce un rovescio. Parte benissimo con gol di Liam Brady dopo 11 minuti. Raddoppia Roberto Bettega a inizio ripresa con una deviazione di destro su cross di Domenico Marocchino. Ma gli umbri riescono a rimontare e la gara di chiude sul 2-2. Un segnale che per i campioni d'Italia in carica – destinati peraltro a ripetersi – le cose non vanno ancora benissimo, come certificherà la successiva sconfitta nel derby.
LA JUVE "ITALIANA"
Un altro 30 agosto, sei anni dopo. La presentazione della squadra al pubblico di casa avviene con il Catanzaro. Stavolta fila tutto liscio, i bianconeri vincono con le reti di Gigi De Agostini, Renato Buso e Beniamino Vignola. Gol tutti italiani. L'attrazione straniera, invece, siede in tribuna, è il gallese Ian Rush. L'acquisto dell'estate non riuscirà ad essere all'altezza delle grandi e legittime aspettative che ha suscitato il suo arrivo da Liverpool.
TRE PUNTURE DI SPILLO
1988-89, la Juve di Dino Zoff mostra il suo volto ai tifosi di Torino dopo uno 0-0 maturato a Cosenza. Contro il Vicenza la prova è più che mai convincente, come certifica il risultato finale di 5-1. A spartirsi i gol ci sono i due attaccanti: il debuttante Alessandro Altobelli detto Spillo ne realizza tre, il danese Michael Ladrup firma una doppietta. L'ex interista segna in tutti i modi: con un facile tocco di piatto su assist di Giancarlo Marocchi; su calcio di rigore; infine, riprendendo una corta respinta del portiere su una conclusione di Roberto Galia.
DUE SOVIETICI SULL'ISOLA
23 agosto 1989, ore 17, Sardegna. Mettete insieme data, ora e luogo e capirete quanto la partita del Sant'Elia risulti calda e non per modo di dire. In più, la gara è secca, chi vince va avanti, chi perde non ha occasioni di riscatto. Nell'undici titolare c'è Sergej Alejnijkov, uno dei nuovi volti della seconda Juve di Zoff, che a fine gara si proclama soddisfatto di ciò che ha visto. A decidere l'incontro ai tempi supplementari ci pensa Oleksandr Zavarov, il suo compagno di Nazionale dell'Europeo 1988, quando ancora un bielorusso poteva giocare insieme a un ucraino nell'Unione Sovietica.
POKER AL DELLE ALPI
1992-93: a vedere la prima Juve di stagione ci sono 10.000 spettatori e nella grandezza del Delle Alpi sembrano anche di meno. Tra di loro c'è Gianni Agnelli, incuriosito da una squadra che si esprime su buoni livelli dopo una prima mezzora di lenta carburazione. A determinare i 4 gol sulla Fidelis Andria sono Dino Baggio, Jurgen Kohler, Andreas Moeller e Roberto Baggio.
CHI MAL COMINCIA VINCE COMUNQUE
Quando una squadra esordisce in modo convincente si usa dire che chi ben comincia è a metà dell'opera. Nel caso della Juventus di Marcello Lippi è un'affermazione che si rovescia nel suo esatto contrario. Il debutto in Coppa Italia è uno scialbo 0-0 contro il Chievo di Alberto Malesani, formazione neopromossa in Serie B. Quella bianconera non è ancora la squadra edificata poi sul tridente ed è una creatura da plasmare, come conferma 4 giorni dopo l'1-1 di Brescia nella prima giornata di campionato. Inizi balbettanti, per poi vincere tanto la Coppa Italia quanto lo scudetto, a ricordare che i verdetti estivi non vanno mai presi per oro colato.