05 dicembre 2014
«In un campionato ci sono punti persi guadagnati e giusti. Questo è un punto giusto, soprattutto in una trasferta sempre a rischio, come dice la tradizione»
Il nostro numero analizza così Fiorentina-Juventus, terminato a reti bianche dopo una gara di grande intensità agonistica e di grande equilibrio.
In campo stasera quattro undicesimi diversi – complici infortuni, squalifiche e Atletico alle porte – rispetto all’XI iniziale del Derby della Mole, ma ciascun bianconero ci ha messo l’anima per cercare di sbloccare una partita davvero complicata.
«Se una squadra si considera grande deve avere una rosa che supplisce alle assenze e alle scelte per rifiatare qualcuno. Scelte che non dipendono solo da fattori tecnico-tattici, ma anche da situazione di condizione precaria o di qualche malanno», è stata la risposta di Gigi ad una domanda nel merito. «Abbiamo giocato con la personalità che occorre per queste gare, non ricordando ciò che è accaduto l’anno scorso».
Chiuso il capitolo Fiorentina, si apre ora quello Atletico: una delle partite più importanti della stagione.
«Non dobbiamo essere catastrofisti nell’analizzare gli ultimi anni di Champions: il primo anno siamo usciti ai quarti contro la squadra campione d’Europa; l’anno scorso abbiamo toppato, mentre quest’anno dopo un inizio stentato in cui sono arrivate due sconfitte non meritate, ora abbiamo questo match point in casa per dimostrare che valiamo il G8 d’Europa», è stato il commento del portierone bianconero. «Niente proclami o salti pindarici, ma una squadra come la Juve può arrivare tranquillamente tra le prime otto, e ovviamente una bella mano deve darla il sorteggio una volta passato il turno»
Le ultime parole di apprezzamento riguardano il mister, rispondendo ad una domanda in studio che chiedeva al Capitano quale fosse, in sua opinione, la qualità più importante di Allegri: «Penso che abbia avuto l’umiltà di inserirsi nel gruppo e la pazienza di stravolgere, portandoci alla fine a credere nelle sue idee e nel suo calcio», ha risposto SuperGigi. «E’ una persona intelligente e nel gotha degli allenatori in quanto si sta dimostrando davvero in gamba»