16 marzo 2014
Non molla mai questa Juve. Non molla di fronte a un Genoa assatanato, di fronte a episodi sfavorevoli, di fronte alla fatica del giocare ogni tre giorni. E non mollando mai non solo compie un altro importantissimo passo avanti in classifica. Non mollando mai, più di ogni altra cosa, spiega a tutti, ancora una volta perché è giusto e sacrosanto che quella classifica la veda sempre più prima, sempre più sola.
Il Genoa ce la mete tutta per fermare la corsa dei bianconeri, ma si deve arrendere alla classe di Buffon e al genio di Pirlo, nonostante il pressing e l'agonismo spinto messo in campo fin dai primi minuti. Il tema dominante della gara è la corsa sfrenata dei rossoblu ed è inevitabile che sia la lucidità della manovra a risentirne. I bianconeri cercano di far girare il pallone, ma gli uomini di Gasperini corrono come indemoniati e la loro aggressività paga, perché la Juve fatica ad arrivare in area e Perin vive più di mezz'ora da spettatore. E' anzi il Geona a farsi pericoloso con il colpo di testa di Bertolacci, pescato in area da Motta, ma impreciso nella conclusione. L'azione suona come una sveglia per la Juve e soprattuto per Pogba: il francese pesca Osvaldo in area con un magnifico colpo di tacco e la posizione dell'attaccante sembra più che regolare, ma Mazzoleni fischia il fuorigioco e non convalida il gol. Sempre Pogba, pochi secondi dopo, con una fiondata rasoterra, sfiora il palo alla sinistra di Perin. Due lampi che animano il finale di un primo tempo intenso, ma tremendamente povero di occasioni.
La condizione del Genoa è notevole, perché anche nella ripresa i rossoblu sono forsennati e sfiorano il vantaggio dopo dieci minuti: Bertolacci si libera bene al limite dell'area e calcia su Buffon. La respinta finisce sul destro di Motta, che spara a lato il diagonale.
La partita prosegue all'insegna dell'equilibrio e gli episodi in casi simili possono fare la differenza, così come le interpretazioni arbitrali: al 24' Mazzoleni giudica involontario il tocco di mano in area di Antonelli, ma sul capovolgimento di fronte fischia il rigore per un intervento analogo di Vidal.
Sul dischetto si presenta Calaiò, entrato da poco al posto di Gilardino. Oggi però Buffon raggiunge Zoff a quota 476 presenze con la maglia bianconera e un traguardo del genere va festeggiato senza subire gol. E come ha fatto più volte capire in ogni gara della sua carriera, se Gigi non vuole, non c'è verso di segnargli. Il tiro è basso, non troppo angolato e il capitano si distende e respinge.
Quando mancano poco più di dieci minuti al novantesimo Conte cambia, mandando Quagliarella in campo al posto di Osvaldo e poco dopo sostituisce Lichtsteiner e Vidal con Isla e Padoin. L'intenzione è quella di sfruttare la fascia destra per un ultimo assalto, ma invece è dal centro che arriva il gol partita. Quagliarella viene steso al limite dell'area e Pirlo piazza il pallone. Prima sul punto di battuta, poi nel “sette”, dove Perin non potrebbe arrivare neanche avesse le ali. Le ali le mette la Juve, che vola sempre più in alto.
GENOA-JUVENTUS 0-1
RETI: Pirlo 44' st
GENOA Perin; Burdisso, De Maio, Marchese; Motta, Sturaro, Matuzalem, Bertolacci, Antonelli; Gilardino (19' st Calaiò), Sculli. A disposizione: Bizzarri, Albertoni, De Ceglie, Portanova, Centurion, Konatè, Cabral, Fetfatzidis. Allenatore: Gasperini
JUVENTUS Buffon; Caceres, Bonucci, Chiellini: Lichtsteiner (40' st Isla), Vidal (40' st Padoin), Pirlo, Pogba,Asamoah; Osvaldo (34' st Quagliarella), Llorente A disposizione: Storari, Rubinho, Barzagli, Ogbonna, Slivka, Marzouk Allenatore: Conte
ARBITRO: Mazzoleni ASSISTENTI: Ghiandai, Manganelli QUARTO UFFICIALE: Barbirati ARBITRI D'AREA: Orsato, Guida
AMMONITI: 12' pt De Maio, 22' pt Sturaro, 26' pt Sculli, 28' pt Gilardino, 5' st Vidal, 16' st Pogba