21 dicembre 2014
Vincere la terza Supercoppa consecutiva, dopo aver fatto altrettanto con i campionati, sarebbe un'ennesima dimostrazione di forza, un messaggio chiaro e inequivocabile a tutte le concorrenti, in Italia e in Europa. Non è questo però quello che interessa in questo momento a Gigi Buffon. Il capitano sa per esperienza che in questi casi, qualsiasi altro pensiero che non sia la partita, il modo di stare in campo, sarebbe una distrazione: «Non ci sono messaggi da mandare - ribadisce il portiere - Lo scopo è vincere per chiudere un cerchio aperto con lo scudetto dell'anno scorso. La fame poi non può mancare in una partita secca, non è un percorso lungo in cui in determinati momenti possono venire meno le motivazioni, quindi ci sono tutti gli ingredienti giusti per giocare al meglio».
Uno degli ingredienti sarà il tifo, visto che Doha ha già dimostrato un affetto enrome nei confronti dei bianconeri: «Siamo stati accolti con grande entusiasmo – sottolinea Buffon- Non sapevo che ci fosse uno Juventus Club anche qui. Ci ha fatto sentire speciali, amati e seguiti, anche perché finché non tocchi con mano certe situazioni non ti accorgi della potenza dei messaggi che può mandare il calcio».
E per il calcio italiano la Supercoppa potrebbe essere un magnifico spot, vista la forza elle due squadre in campo: «Il Napoli fa parte delle top ten d'Europa se c'è da giocare una sfida secca – continua il capitano - Lo ha dimostrato in Europa League in questa stagione e in Champions lo scorso anno.Per qualità degli uomini e organizzazione di gioco, abbiamo la medesima filosofia, ovvero imporre il gioco, anche se con schieramenti tattici diversi. Ognuno cercherà di mettere in campo le proprie armi e, in una gara singola il Napoli, ne ha quante noi».
Quello che, rispetto alla Juve poche squadre hanno, è il carattere straordinario, che ha permesso ai bianconeri di continuare a guardare tutti dall'alto anche in questa stagione, pur iniziata con l'improvviso cambio di allenatore: «Intanto è arrivato mister Allegri, un tecnico molto preparato che “qualcosina” aveva già vinto – sottolinea Buffon – e poi ero curioso di testare la serietà del nostro spogliatoio, un fattore determinante per arrivare a certi risultati. Io credo che sia anche grazie a questo e al lavoro della società se siamo riusciti non solo a vincere, ma soprattutto a ripeterci in questi anni».