21 ottobre 2014
E' dalla sfida contro il Celtic del 12 febbraio 2013 che la Juventus non vince una gara di Champions in trasferta. Un digiuno lungo, al quale Gigi Buffon e compagni vogliono mettere fine: «E' anche vero che da quella gara abbiamo giocato solo quattro gare lontano da casa e quindi ci può stare – puntualizza il portiere - Domani dovremo dare indicazioni precise e convincenti per l'importanza della gara e perché se vogliamo arrivare tra le prime otto d'Europa dovremo dimostrare di meritarlo». Andando ancora più indietro con la memoria, proprio contro i greci, nel 2003, la Juve ottenne un successo clamoroso, un 7-0 a Torino che da queste parti ricordano ancora bene: «Credo che l'Olympiacos di oggi non sia quello di allora -ribatte Buffon - Sono passati talmente tanti anni che è inutile fare paragoni: sono cambiati il mondo e il calcio. Questa Juve ha enormi potenzialità, alcune inespresse che ancora forse non sappiamo di avere e mi auguro che entro poco si vedano anche in Europa. E quando dico “entro poco” intendo da domani». In effetti la gara di Madrid, risultato a parte, ha mostrato una Juve capace di fare la partita su un campo difficile come quello dell'Atletico: «Pur non avendo avuto occasioni clamorose - spiega il capitano - abbiamo sempre tenuto in mano il pallino del gioco, contro una squadra che ha vinto la Liga e ha perso per pochi secondi la possibilità di gioire anche in Champions. Il quadro che ne viene fuori è quello di una Juve forte e di personalità» E di personalità ne servirà parecchia anche in uno stadio come il Karaiskákis: «Troveremo un ambiente caldo e propositivo che sosterrà dall'inizio alla fine la propria squadra cercando di metterci in difficoltà e minare le nostre certezze. Come dico sempre però è chi va in campo che determina l'andamento delle partite e l'Olympiacos è una squadra che ha ottime individualità e un gioco corale che merita il massimo rispetto», conclude Buffon.