04 novembre 2014
«Quella di stasera è stata una vittoria meritata. Perdere sarebbe stata una punizione troppo severa per noi, soprattutto dopo che tra andata e ritorno abbiamo creato un numero infinito di palle gol, avendo vinto però solo una gara».
Gigi Buffon non potrebbe essere più chiaro di così nell’analizzare meriti e demeriti bianconeri nella doppia sfida europea contro i campioni di Grecia. Avanti, poi raggiunti, poi sotto, e poi di nuovo avanti: non c’è dubbio che stasera allo Stadium tifosi e bianconeri in campo abbiano vissuto emozioni fortemente cangianti e contrastanti, in rapida successione. La sorte, però, alla fine ha sorriso alla Juventus di Allegri.
«Al 61’ c’era la possibilità che sfiducia e scoramento ci attanagliassero», ha aggiunto il capitano, «ma nel cuor mio speravo si ripetesse il miracolo sportivo perché era qualcosa che la sorte ci doveva per quello che abbiamo fatto all’andata e stasera».
«Sicuramente l’aspetto psicologico fa da padrone in queste situazioni: quando fai gol, poi vieni raggiunto su calcio da fermo e superato, è normale concedere qualcosa dal punto di vista della convinzione e dell’aspetto agonistico. Ma siamo stati bravi a rimanere in partita e non concedere nulla, e nella ripresa abbiamo continuato a macinare gioco nonostante il 2-1. Abbiamo proseguito su questa linea e siamo stati ampiamente premiati».
Secondo il numero uno bianconero, il nuovo modulo svelato questa sera ufficialmente dal primo minuto ha aiutato la Juve a disputare un match più arrembante – anche a rischio di concedere qualcosa – come richiesto dal livello delle sfide di Champions League.
«Con la difesa a quattro abbiamo concesso veramente poco se non tiri velleitari da lontano. Ci siamo difesi con ordine e abbiamo proposto un gioco in modo meno consono alle nostre caratteristiche, ma nel contempo abbiamo dato l’idea di una squadra che è molto vicina ad uno stile più europeo. Così facendo, rischi di concedere uno contro uno o parità numeriche in difesa più spesso, ma quando hai giocatori del calibro dei nostri in difesa allora devi osare e rischiare di prendere questo tipo di decisioni», ha concluso il capitano.