04 dicembre 2013
Il Bologna della scorsa stagione aveva in Gilardino il riferimento terminale di molti gol costruiti con azioni in profondità. Non manca questa soluzione oggi, ma non c’è più un interprete principale ad attuarla, come dimostrano le reti in Bologna-Milan (Laxalt su assist di Cristaldo), in Cagliari-Bologna (Kone su filtrante di Garics) e nell’ultimo Bologna-Siena che ha determinato l’eliminazione in Coppa Italia (Moscardelli servito da Alibec).
La vera arma offensiva del Bologna 2013-14 è lo sviluppo del gioco sulla fascia destra e i colpi di testa. Già 4 le reti aeree: Laxalt e Cristaldo in Bologna-Milan, Crespo contro il Livorno, Bianchi a Bergamo contro l’Atalanta, quando ha raccolto la respinta della traversa. In più, vi è da aggiungere l’inserimento di Pazienza a Cagliari, su calcio di punizione di Konè. Proprio il giocatore greco rappresenta un pericolo per la qualità dei suoi exploit e la varietà delle soluzioni, come certificano il gol in rovesciata alla Sampdoria, quello su inserimento in Bologna-Inter e la gran botta da fuori nel recente Parma-Bologna 1-1, quando ha sfruttato prontamente una sponda di testa all’indietro di Bianchi.
Infine, particolare attenzione va posta su Alessandro Diamanti nei tiri da fermo. Finora ha già trasformato 2 tiri dagli 11 metri (entrambi intuiti) e altrettanti su punizione (con il Brescia nel primo turno di Coppa Italia) e a Udine, nell’1-1 conquistato contro i friulani