17 ottobre 2016
Ritrova il Lione, quasi sei anni dopo, e lo fa nella terza giornata di Champions League, Miralem Pjanic: «Sono cresciuto da allora, mi sento molto più maturo dal punto di vista calcistico, ma qui ho trascorso tre anni molto belli ed è stato un passaggio importante per la mia carriera».
Con la maglia bianconera, il centrocampista bosniaco domani è chiamato a sfidare il proprio passato: «L'unica cosa che mi interessa ora è vincere e portare punti alla Juventus: da quando sono a Torino, è questa l'unica cosa a cui penso. Che sia campionato o Champions, per me è la stessa cosa: ogni partita è importante, ed io, come tutto il gruppo, sono a disposizione della società per dare il massimo e raggiungere, tutti insieme, un risultato importante».
Un avversario, l'OL, che sta attraversando un momento di difficoltà, ma che domani recupererà il duo d'attacco titolare, composto da Fekir e Lacazette: «Sono giocatori di qualità, e domani non sarà un match semplice. Conosco l'ambiente, i giocatori e l'allenatore... So come vanno le cose qui, e in genere questi momenti di difficoltà non durano a lungo. Ad ogni modo, noi cercheremo di essere più pericolosi di loro, abbiamo un buon gruppo e cercheremo in tutti i modi di vincere».
Una doppia sfida, quella contro i transalpini, che potrà risultare decisiva per il proseguio del cammino nella massima competizione europea: «Terza e quarta partita possono essere molto importanti: la cosa che conta è ottenere domani un risultato positivo, poi penseremo anche al match di ritorno per facilitarci il più possibile il passaggio del turno».
Anche i calci piazzati potranno essere decisivi, ma chi sarà il tiratore bianconero sui calci di punizione: Pjanic o il compagno di squadra Dybala? «Se arriveranno punizioni, vedremo innanzitutto da che lato saranno. Paulo è forte e calcia molto bene: tirerà chi tra noi due se la sentirà, decideremo sul momento. Questo non è assolutamente un problema: l'importante è avere buoni tiratori, a servizio della squadra».
Infine, parole di stima per capitan Gigi Buffon: «Gigi è il nostro Capitano, non penso stia passando un brutto periodo, resta il numero uno al Mondo. In una carriera ci sono momenti alti e momenti bassi, questo è normale, ma Buffon si rapporta a noi come ha sempre fatto e non penso ci sia qualcosa da dirgli: domani dimostrerà ancora una volta di essere il migliore».