18 aprile 2014
Dire che la stagione bianconera vive ora il suo momento decisivo non sarebbe corretto, perché un cammino come quello condotto dalla Juventus finora, si alimenta passo dopo passo. Certo però che la sfida contro il Bologna è di importanza basilare e lo stesso Conte non ha dubbi sul fatto che una vittoria equivarrebbe a mettere «una grandissima ipoteca sulla conquista dello scudetto».
Eppure, più che della partita, in questi giorni i media si sono dedicati al futuro del tecnico sulla panchina bianconera. Vista la delicatezza dei prossimi impegni, tanto interesse su altri temi, suona quantomeno inopportuno: «Con il direttore e con la società siamo in piena sintonia, ma è un momento talmente importante che pensare a questioni personali, soprattutto per il sottoscritto che ha sempre professato di pensare “al noi” e non “all'io”, sarebbe una mancanza di rispetto e responsabilità nei confronti della squadra e dei tifosi. Io invece sento la responsabilità di riuscire a regalare un terzo scudetto consecutivo storico e di andare vanti in Europa League, nonostante l'impegno difficile che ci attende. Per noi dev'essere un periodo esaltante perché siamo in corsa su due fronti. Completare entrambi i percorsi sarebbe bellissimo ed esaltante, ma in caso contrario si tratterebbe di una cocente delusione. Quindi pensiamo ad una partita alla volta, cominciando da quella fondamentale che ci attende domani».
Se non per la sfida contro il Bologna, per il rush finale la Juve ritroverà pedine fondamentali come Barzagli, Tevez e Vidal: «Sono situazioni diverse. Carlos e Arturo vengono da alcuni problemini sono stati preservati contro l'Udinese, si stanno curando e stiamo lavorando per riportarli al 100%. Barzagli ora è disponibile, ma deve ritrovare il ritmo partita e non so se domani lo impiegherò dall'inizio o a gara in corso, ma in ogni caso è abile e arruolato. Giovinco? Contro l'Udinese è stata dura e il fatto che Sebastian sia stato decisivo gli deve dare fiducia e responsabilizzarlo. Per me ha qualità incredibili. Se si convince di essere decisivo anche alla Juventus potrà esserlo sia dall'inizio che a gara in corso com'è stato a Lione». Guai a pensare, guardando la classifica, che quella contro gli emiliani possa essere una gara abbordabile: «Di facile non c'è nulla – ribadisce Conte - C'è solo il risultato, se si è vinto, al 90'. Contro il Bologna invece sarà dura e mi auguro di trovare uno stadio molto caldo. Il tifoso deve sentire l'importanza della partita e del momento. Abbiamo la fortuna di non dover guardare ai risultati delle altre e di poter pensare solo al nostro, ma facciamo attenzione: Ballardini, con Cagliari e Genoa, qui a Torino ha pareggiato per due anni di fila. Non dovremo dare nulla per scontato».
E' con questo atteggiamento che i bianconeri sono riusciti, anno dopo anno a migliorarsi: «Se a parte al quinquennio la Juve non mai vinto tre consecutivi, è evidente che riuscirci sarebbe qualcosa di incredibile. Abbiamo già gli stessi punti dello scorso anno, quando già ne avevamo ottenuti di più rispetto al primo. Bastano i numeri a certificare quanto questa stagione sia straordinaria».
I meriti dei giocatori, capaci di mantenere ritmi altissimi, vanno equamente divisi con il mister. Non è un caso se anche un campione come Tevez ha elogiato Conte, definendolo un top manager, come Sir Alex Ferguson: «Mi fa molto piacere. Sono paragoni importanti con allenatori che hanno fatto la storia. Lo ringrazio, come sempre faccio con i miei giocatori. Un allenatore può avere mille idee, ma servono grandi giocatori e grandi uomini. Io ho la fortuna di averli. Con Carlos è stato un feeling immediato fin da quando ci siamo incontrati per cercare di convincerlo a venire da noi. Ha personalità e più l'aria è calda, più lui c'è. Ne avevo sentite tante su di lui e invece è sempre stato un grande esempio. Mi fa molto piacere perché riuscire a migliorare campioni già affermati come lui è un motivo di soddisfazione».