09 marzo 2014
Quattordici vittorie consecutive in casa: la Juventus eguaglia il record stabilito dal Toro nel 1975/76, ma soprattutto si conferma sempre più leader del campionato. La vittoria contro la Fiorentina è pesantissima e proietta i bianconeri, anche se solo temporaneamente, in attesa delle partite della Roma contro Napoli e Parma, a più quattordici punti sui giallorssi. Conte è soddisfatto, però invita tutti a non abbassare la guardia: «Non dobbiamo mollare, mancano 11 partite e anche se noi abbiamo fatto 72 punti, dietro viaggiano spediti e in caso di un nostro calo potrebbero cercare di approfittarne. Le vittorie allo Stadium? Questa è la nostra casa e in casa propria si vuole comandare. Il primo anno abbiamo vinto lo scudetto da imbattuti, mentre lo scorso anno l'Inter e la Sampdoria riuscirono a superarci qui. Quest'anno, facendo gli scongiuri, finora siamo stati diligenti. Detto questo, si può avere lo stadio più bello del mondo, ma poi serve la squadra...».
E la squadra ha superato una Fiorentina agguerrita, soprattuto nella ripresa: «Non era una partita facile averla vinta è motivo di merito e soddisfazione. Nel primo tempo li abbiamo chiusi nella propria area, creando molte occasioni. Nel secondo tempo è subentrata un po' di stanchezza, visto che in campo avevamo anche sette Nazionali, alcuni dei quali tornati solo giovedì notte. Credo che comunque la Juventus abbia retto abbastanza bene e alla fine abbiamo concesso loro solo la traversa di Matos. Rispetto all'andata, quando avevamo giocato con schemi speculari, oggi si sono presentati con un 4-3-3. Cercheremo di studiare attentamente la partita in modo da avere le giuste soluzioni per giovedì sera».
Già, perché se il primo round è andato ai bianconeri, la sfida con la Fiorentina è appena iniziata e in settimana, ancora allo Stadium, è in programma il secondo atto, con l'andata degli ottavi di Europa League: «Preparare la gara sarà più semplice, perché ci sono più riferimenti. Sarà una battaglia, ma intanto siamo contenti della vittoria di oggi, perché con quella di San Siro contro il Milan, mette pressione a chi insegue».
Il pensiero finale non può che essere dedicato ad Asamoah, match winner e migliore in campo: «Ha un gran tiro e, soprattutto, è un ragazzo eccezionale, con ampi margini di miglioramento. Credo si parli troppo poco di lui».