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Conte: «Vogliamo la semifinale»

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Conte: «Vogliamo la semifinale»
Conte: «Vogliamo la semifinale»
Conte: «Vogliamo la semifinale»

Se qualcuno avesse mai pensato che il rush finale in campionato rappresenti una distrazione per la Juventus e Antonio Conte, il tecnico, alla vigilia della gara contro il Lione, mette subito le cose in chiaro: «Siamo qui a parlare del ritorno dei quarti di finale di Europa League e il campionato per me oggi non esiste. Sarebbe prestigioso arrivare in semifinale per la Juventus e non dimentichiamo che nessuna squadra italiana ce l'ha fatta negli ultimi sette anni». Con il calendario fitto di impegni, Conte finora ha cercato di dosare le energie dei suoi uomini, ma ora, nella fase decisiva della stagione, il turnover non ha più senso di esistere: «Si tratta di schierare la squadra migliore per passare il turno, impiegando i giocatori che possono dare maggiori garanzie dal punto di vista fisico e psicologico. Può anche darsi che un presunto titolare possa finire in panchina, ma non tanto per necessità di fare rotazioni, quanto per scelta tecnica. Il nostro lavoro è molto difficile perché conta solo vincere. Quando accade si ha ragione, altrimenti torto. Noi abbiamo attraversato un turno, quello con la Fiorentina, nel quale, dopo l'andata si facevano già processi sommari, mentre a qualificazione ottenuta l'allenatore era diventato un mago. Siamo pagati per prendere decisioni e lo facciamo, cercando di ottenere il massimo risultato». E le decisioni finali sulla formazione da impiegare contro il Lione, Conte le prenderà solo domani. Tre i giocatori sui quali il tecnico viene interrogato dai giornalisti, nell'ordine Vucinic, Pogba e Tevez. Queste le risposte: «Mirko è in costante crescita. Ha avuto un'annata tribolata per via degli infortuni, ma ora ha recuperato la condizione. Paul ha fatto dei passi da gigante da quando è arrivato. Penso sia migliorato fisicamente, tecnicamente e tatticamente, ma può e deve crescere ancora. Carlos è stato abbastanza preservato in quest'ultimo periodo, visto un problema al tendine e un'affaticamento all'adduttore. Dopo la squalifica di Napoli ha giocato 55 e 60 minuti nelle successive due partite. Lui ha un peso importante nella squadra ed è mia abitudine confrontarmi sempre con i giocatori, ma alla fine la decisione spetta a me».

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