02 ottobre 2015
Oltre il 91% di passaggi riusciti, quattro tiri, il primo dei quali ha seriamente rischiato di far venire giù lo Stadium, andando a sfiorare l'incrocio, il pallone recuperato a centrocampo per la fuga di Zaza che è valsa il secondo gol. In mezzo a tutto questo una presenza costante nel gioco e un'intesa con i compagni sempre più evidente.
Sì, quella di Paulo Dybala contro il Siviglia è stata davvero una prestazione notevole, anche se, a sentire l'argentino, forse non la migliore da quando è in bianconero: «Anche quella a Shanghai, in Supercoppa, non era stata male – ricorda ai microfoni di Mediaset e Sky - Certo, mercoledì sera mi sono trovato molto bene, perché abbiamo lottato per la vittoria sempre, dal primo all'ultimo minuto. In Europa si incontrano squadre più “aperte” e i nostri giocatori, che hanno qualità, diventano molto pericolosi se si concede loro spazio. In campionato invece, magari incontri squadre come il Frosinone, che si chiudono per tutta la partita e poi riescono a trovare il gol su calcio d'angolo. Al invece Siviglia non abbiamo concesso nulla e non abbiamo corso rischi».
Il successo contro gli spagnoli non solo ha spinto i bianconeri in vetta al Gruppo D di Champions a punteggio pieno, ma potrebbe dare una scossa anche in chiave campionato: «Siamo la Juve e giochiamo sempre per vincere, sia in Europa che in Italia. Non siamo partiti bene in campionato, è vero, ma lotteremo fino alla fine».
Paulo dimostra così di aver già pienamente compreso quale dev'essere l'atteggiamento di chi veste la maglia bianconera e non è così scontato per un ragazzo tanto giovane che, a Palermo, aveva per forza di cose altri obiettivi: «Qui la mentalità è differente e anche i compagni trasmettono un'energia diversa, perché si gioca sempre per vincere. Io devo ancora migliorare. Sono qui da pochi mesi e tutti mi aiutano a crescere e mi motivano. Il mister sa cosa fare, è un ottimo allenatore e mi parla molto, mi fa capire come si gioca qui, e come si deve scendere in campo per cercare di vincere ogni partita».Una bella mano Dybala la sta ricevendo anche dai compagni, in particolare da Morata, con cui si è immediatamente creato il giusto feeling: «Mi ha mandato un sms quando ha saputo che sarei venuto qui - svela l'argentino - e siamo subito andati d'accordo. È un bravissimo ragazzo e ho un ottimo rapporto con lui, in campo e fuori. In campo cerco di imparare da lui che è fortissimo, non a caso giocava nel Real. Fuori, non sarà contento, ma lo batto spesso ai videogiochi...».
Per concludere, due variazioni sul tema. La prima porta Dybala a commentare la lista dei possibili candidati al Pallone d'Oro, nella quale non figura Gigi Buffon: «Non tocca a me dare giudizi, ma certo è strano che non ci sia il portiere più forte di tutti i tempi...».
La seconda riguarda la sua prima convocazione nella Nazionale argentina: «Mi spiace che non ci sia Messi. Sarebbe stato bello conoscerlo e giocare con il giocatore più forte del mondo. Lo troverò in altre occasioni. Per me è un momento speciale, anche perché non era facile venire convocati visti tutti i grandi attaccanti che ci sono».