27 ottobre 2018
Avere in squadra un fenomeno aiuta. E la Juve, che finora si è goduta Cristiano Ronaldo senza mai esserne dipendente, a Empoli si affida alla sua magia per risolvere una partita ben più dura del previsto. A onor del vero, alla vigilia, Allegri aveva sottolineato la qualità e l'atteggiamento spavaldo dei toscani, ma era difficile aspettarsi una prova tanto coraggiosa da parte loro. E invece la squadra di Andreazzoli ha fatto soffrire non poco i Campioni d'Italia, andando in vantaggio per prima e, una volta agguantata e superata dalla doppietta di CR7, non arrendendosi fino al fischio finale.
TANTO PALLEGGIO, POCA SOSTANZA
Che sia un pomeriggio complicato si intuisce già prima dell'inizio della partita, quando Chiellini si ferma durante il riscaldamento. Così tocca a Rugani affiancare Bonucci nella difesa a quattro, nella quale fa il suo esordio stagionale De Sciglio, mentre in avanti ci sono Ronaldo, Dybala e Bernardeschi, che si trovano immediatamente di fronte un muro azzurro, alzato dall'Empoli a ridosso della propria area. I toscani sono anche propositivi quando recuperano palla e provano a pungere la Juve, ma è chiaro che la loro prima preoccupazione sia ridurre al minimo i rischi. Così i bianconeri devono ricorrere a un palleggio prolungato che, pur non essendo particolarmente rapido e quindi un po' prevedibile, permette comunque a Ronaldo, Dybala e Pjanic di arrivare al tiro dalla distanza, senza centrare la porta.
EMPOLI, CONTROPIEDE E GOL
Quando i suoi solisti provano a saltare l'uomo, la Juve arriva più facilmente sul fondo, specie dalla sinistra ed è un peccato che Ronaldo e Bernardeschi finiscano per ostacolarsi sull'ottimo traversone basso di Alex Sandro. Il brasiliano è anche pericoloso di testa e dopo una girata nei primissimi minuti, si ripete a metà primo tempo', ma in entrambi trova Provedel piazzato. L'Empoli concede il possesso palla ai bianconeri, ma quando avanza lo fa con una rapidità notevole e dopo qualche tentativo a vuoto, la discesa di Acquah risulta fatale, perché il tocco centrale dell'ex granata, dopo un rimpallo su Krunic, trova Caputo libero di piazzare il sinistro alle spalle di Szczesny. La reazione della Juve è più timida di quanto ci si potrebbe aspettare e si limita a un'incornata di Ronaldo, bravissimo a staccare sul cross del solito Alex Sandro, meno ad angolare il pallone, che finisce tra le braccia di Provedel. E quando si rientra negli spogliatoi è evidente a tutti che per riagguantare la partita, servirà molto, molto di più.
RONALDO, PRIMO RIGORE “ITALIANO”
Per la prima volta in stagione la Juve si trova sotto all'intervallo e quando rientra in campo parte a testa bassa, sfiorando subito il pareggio per due volte nella stessa azione, prima con il sinistro di Alex Sandro, respinto da Provedel, poi con quello di Pjanic, che centra in pieno la traversa. Il forcing continua e all'8, su un pallone vagante in area Dybala rende posizione e viene atterrato da Bennacer. Calvarese indica il dischetto e Ronaldo segna il suo primo rigore “italiano”.
CR7, CHE SILURO!
Il portoghese neanche esulta e va subito a recuperare il pallone per riportarlo a metà campo: un segnale evidente di come la Juve non voglia certo accontentarsi del pareggio. E infatti i bianconeri continuano a fare gioco, ma con un atteggiamento ben diverso rispetto al primo tempo. Ora il recupero palla è più alto e la manovra è più veloce, ma l'Empoli ritrova in fretta coraggio e mette in mostra ordine tattico e bune doti di palleggio, riuscendo a spezzare il ritmo della gara. Allegri vuole aumentare i giri del motore e inserisce Cuadrado al posto di Bernardeschi, ma più dell'ingresso del colombiano sono la classe e la potenza di Ronaldo a cambiare il volto della partita: al 25' CR7 riceve da Matuidi ai venti metri; è spostato sul centro destra e da quella posizione, dopo due tocchi, può mettere l'incrocio nel mirino, caricare il destro e sparare un diagonale tanto violento quanto spettacolare. Provedel può solo provare inutilmente il volo e il marziano questa volta può festeggiare il suo settimo gol in bianconero.
FINALE CON BRIVIDO
Questa volta l'Empoli accusa il colpo e ci mette qualche minuto a ritrovarsi, mentre la rapidità di Cuadrado rischia di chiudere i conti quando il Colombiano affonda sulla destra e, arrivato a due passi dalla porta cerca centralmente ancora Ronaldo, arretrando però troppo la misura del passaggio. Negli ultimi dieci minuti Allegri richiama Pjanic e manda in campo Douglas Costa per cercare di colpire in contropiede, visto che i toscani tentano il tutto per tutto, lasciando inevitabilmente più spazi. Nel finale tocca a Barzagli rilevare De Sciglio e dare una mano nel contenere il coraggioso forcing degli avversari. E negli ultimi secondi, quando uno spiovente di Caputo sorvola la traversa, le speranze dei toscani di agguantare il pareggio svaniscono e i bianconeri possono tirare un sospiro di sollievo. Perché i tre punti arrivano e sono sicuramente i più sofferti di questo campionato, ma è vincendo partite del genere, contro avversari di fronte ai quali ci si deve togliere il cappello, che si costruiscono i successi di maggio.
EMPOLI-JUVENTUS 1-2
RETI: Caputo 28' pt, Ronaldo rig. 9' st e 25' st
EMPOLI
Provedel; Di Lorenzo, Silvestre, Maietta, Antonelli (24' st Pasqual); Acquah, Traoré (37' st La Gumina), Bennacer; Krunic, Zajc (30' st Ucan); Caputo A disposizione: Fulignati, Terracciano, Marcjanik, Rasmussen, Capezzi, Untersee, Brighi, Jakupovic, Mraz Allenatore: Andreazzoli JUVENTUS
Szczesny; De Sciglio (45' st Barzagli), Rugani, Bonucci, Alex Sandro; Pjanic (35' st Douglas Costa), Matuidi Bentancur; Bernardeschi (21' st Cuadrado), Ronaldo, Dybala A disposizione: Perin, Pinsoglio, Cancelo, Benatia, Chiellini, Spinazzola, Kean Allenatore: Allegri ARBITRO: Calvarese ASSISTENTI: Lo Cicero, Tolfo QUARTO UFFICIALE: Giua VAR: Valeri, Giallatini AMMONITI: 43' pt Bernardeschi, 48' pt Bentancur, 14' st Traoré, 33' st Dybala, 46' st Ucan