18 settembre 2014
Patrice Evra ha una dote rara. E non parliamo della tecnica sopraffina, né della rapidità con cui macina chilometri sulla fascia. Ancor più delle evidenti doti pedatorie, il francese trasuda carisma e quando lo si ascolta non si riesce davvero a non provare una scarica di adrenalina. Se ne saranno ben resi conto i telespettatori di Jtv che questo pomeriggio hanno avuto il piacere di parlare con lui durante il Filo Diretto. Perché ad ogni risposta data da Patrice, cresce l'orgoglio di avere in squadra un campione come lui. Basti, come esempio, il suo pensiero sulla Champions:
Evra: la Juve ha una storia importante e dobbiamo rispettarla. E per farlo dobbiamo vincere in #UCL
— JuventusFC (@juventusfc) 18 Settembre 2014
Evra non vende sogni e chiarisce che anche in Europa «si deve affrontare una partita per volta, con grande fiducia». La stessa con la quale i bianconeri andranno a San Siro sabato per affrontare il Milan: «Loro giocano in casa, sta a noi far vedere che siamo i campioni».
Patrice è carico e, soprattutto, è convinto della forza di questa squadra, «un bel mix di giovinezza ed esperienza». E, a proposito di giovani, ecco come risponde ad un tifoso che gli chiede un giudizio sul connazionale Coman: «Ha talento e umiltà e queste sono le caratteristiche che ti possono dare un futuro. Da giovane se non hai la testa non vai avanti. Kingsley ce l'ha e il suo papà mi ha anche dato il permesso, se non ascolta, di essere duro con lui...».
Dalla freschezza di Coman, all'esperienza di Tevez, grande amico di Patrice fin dai tempi di Manchester:
Evra: rivedendo @carlitos3210 ho ritrovato un leone. E' più maturo e uomo squadra, ma continua a scherzare come sempre
— JuventusFC (@juventusfc) 18 Settembre 2014
Carlitos ha trascinato la Juve nelle ultime due gare, ma oltre all'Apache la Juve ha un'arma in più. Un'arma che Patrice ha scoperto da poco:
Evra: lo Stadium è incredibile: non è più grande dell'Old Trafford, ma ti senti davvero a casa, come se niente ti potesse toccare
— JuventusFC (@juventusfc) 18 Settembre 2014
«Quando sono entrato in campo per la prima volta – continua il francese – mi sono detto: questa gente è venuta qui per vederci vincere. Senti i tifosi al tuo fianco e ti danno una forza incredibile. Avremo bisogno di loro durante la stagione e sono sicuro che ci saranno sempre vicino».
Il bilancio dei suoi primi mesi in bianconero è ottimo, ma l'impatto con gli allenamenti e la preparazione italiana è stato traumatico: «Non avevo mai lavorato così tanto. Dopo qualche settimana Allegri mi ha chiesto come mi sentissi. “Sono contento di essere ancora vivo” gli ho risposto», sorride divertito Patrice.
Inevitabile la domanda sul modulo. Finora Allegri ha schierato la Juve con il 3-5-2, ma se anche dovesse cambiare non sarebbe un problema:
Evra: la difesa a quattro? Se corri, metti il cuore e onori la maglia della Juve, puoi giocare in qualsiasi ruolo
— JuventusFC (@juventusfc) 18 Settembre 2014
Il paragone con il Manchester torna più volte nelle domande dei telespettatori. E la risposta con cui Patrice si congeda dal pubblico non può che riempire di orgoglio ogni tifoso:
Evra: c'era solo la Juve che mi poteva far lasciare il Manchester, perché è una grande squadra, che lotta per vincere.
— JuventusFC (@juventusfc) 18 Settembre 2014