12 aprile 2011
Il capitano che alza la Coppa dalle grandi orecchie, l'immagine che più illustra ciò che Vialli ha regalato alla Juventus: il pensiero della vittoria, la volontà feroce per raggiungerla. Quello disegnato da Gianluca è stato un percorso che lo ha visto protagonista di 5 tappe bellissime vissute nei suoi 4 anni in bianconero.
SI INIZIA CON L'EUROPA
Gianluca si presenta a Torino con l'amarezza per la Coppa dei Campioni perduta a Wembley con la Sampdoria. La Juve guidata da Trapattoni rappresenta l'opportunità per suturare quella ferita. Il primo successo arriva proprio in Europa: nel 1993 i bianconeri si aggiudicano la Coppa Uefa e Vialli partecipa al cammino segnando 5 reti. L'ultima è il rigore trasformato a Lisbona, contro il Benfica (nella foto), ma ancor più importante è l'assist fornito a Baggio a Dortmund, nella finale d'andata contro il Borussia. «É arrivata una coppa, non dobbiamo fermarci», è la sua chiosa sull'impresa ottenuta.
BENTORNATO TRICOLORE
La vittoria dello scudetto manca dal 1986. Con l'arrivo di Marcello Lippi l'obiettivo è chiaro, la Juve non può più aspettare a lungo. Vialli un tricolore l'ha già conquistato alla Sampdoria, un'impresa storica resa possibile anche dalla spensieratezza di chi l'ha compiuta. Le pressioni a Torino sono diverse, ma il 1994-95 viene vissuto all'insegna dell'entusiasmo in tutto l'ambiente, che giorno dopo giorno capisce quanto l'impresa sia possibile. Anche perché Gianluca va in rete 17 volte. Compreso il giorno della festa, quando mette anche lui la firma nel 4-0 sul Parma (nella foto).
IL BIS CON LA COPPA ITALIA
Il 1994-95 vede la Juve agire su 3 fronti sempre contro lo stesso avversario: il Parma. Se lo scudetto va alla Juve, gli emiliani si aggiudicano la Coppa Uefa, nonostante Vialli segni un gol capolavoro – uno tra i più belli della sua carriera – nella finale di ritorno. La “bella” - per così dire – va ancora alla Signora, che vince la Coppa Italia: il bis con il campionato mancava addirittura dal 1960. «Ferrara e Vialli erano il cemento della prima Juve di Lippi», ha dichiarato uno dei loro compagni, Massimo Carrera. Vialli è il capitano di una squadra insaziabile, che ha ancora fame di altri successi.
IL MATCH-WINNER
C'è un trofeo nel quale Vialli non si limita a vincere, ma è colui che decide la finale. Ed è un momento storico perché la Supercoppa italiana manca ancora nella bacheca del club. Juventus-Parma viene risolta da un tocco sotto porta del capitano, che poi alza il trofeo. Siamo all'inizio del 1996, sono le prove generali di ciò che poi succederà qualche mese dopo a Roma...
LE LACRIME DI ROMA
«Nei miei anni in bianconero non è mai entrato un dirigente a dirci: “Mi raccomando, oggi giochiamo bene”. Più e più volte, la frase era: “Mi raccomando, oggi vinciamo”». Non è una bella partita quella che Vialli disputa contro l'Ajax. La finale di Champions League, decisa ai rigori, lo vede lottare come un leone senza però riuscire a segnare, nonostante le tante occasioni prodotte dalla squadra. Anche per questo la vittoria finale ha un sapore speciale, è il giusto premio per i 120 minuti giocati con evidente superiorità verso gli avversari. Per Gianluca è questa l'ultima partita con la Juventus: impossibile immaginare un finale più bello ed emozionante, le sue lacrime di tensione e di gioia sono quelle di milioni di persone.
