19 febbraio 2025
Il progetto ICONA, promosso dalla Juventus per sostenere la candidatura della cucina italiana a patrimonio dell’UNESCO, ha vissuto un’altra serata di grande prestigio in occasione del Derby d’Italia. Ospite speciale del Legends Club per Juventus-Inter è stato Edoardo Fumagalli, chef della rinomata Locanda Margon, simbolo dell’alta gastronomia trentina, in collaborazione con Ferrari Trento.
Un servizio d’eccellenza per una serata speciale
«Servire in un contesto così prestigioso come il Legends Club è stato un onore e una grande responsabilità. Abbiamo curato ogni aspetto: per vivere bene una situazione del genere bisogna lavorare molto bene nel background, nelle preparazioni, perché tanti piatti, al momento del servizio, necessitano solo di una rifinitura, quindi se tu hai lavorato bene in preparazione poi riesci a concentrarti di più sul dettaglio».
«Sicuramente si tratta di un servizio particolare. Grazie allo spirito internazionale di Ferrari sicuramente capita di vivere diverse tipologie di eventi in situazioni completamente diverse tra loro. Si va dalla nave da crociera in cui siamo presenti con gli spazi “bollicine” e durante l'anno organizziamo momenti in cui si servono 2.000 coperti fino agli eventi di nicchia in cui celebriamo l’eccellenza»
Una cucina che racconta il territorio
Chef Fumagalli ha colto l’occasione per portare in scena una selezione di piatti che esaltano le eccellenze del Trentino, una terra che definisce "fortunata" per la ricchezza di ingredienti di altissima qualità. «Il Trentino è una regione straordinaria dal punto di vista gastronomico: abbiamo prodotti unici come il salmerino dei laghi dolomitici, le carni di altissimo livello della Val Rendena e una tradizione di distillati che rendono ogni piatto speciale». Il menu della serata ha celebrato questa tradizione con tre piatti emblematici: Salmerino dei laghi dolomitici, guancia di Vitellino della Val Rendena e uno zabaione freddo alla grappa Solera di Segnana. «Abbiamo voluto proporre piatti che rappresentassero il nostro territorio, che raccontassero una storia e che potessero essere un’esperienza sensoriale completa per gli ospiti della Juventus»
Creatività e tecnica: i pilastri di una cucina d’autore
La filosofia culinaria di Fumagalli si basa su tre pilastri fondamentali: qualità delle materie prime, tecniche solide e creatività. Un approccio affinato grazie a un percorso internazionale che lo ha portato a lavorare in Francia, Stati Uniti e Nord Europa, prima di approdare alla guida di Locanda Margon. «Tutto inizia dalla passione, vissuta per la prima volta in famiglia. Preparando pranzo per i miei fratelli ho sviluppato l’amore non solo per la cucina, ma per l’aspetto conviviale del sedersi insieme al tavolo. Ogni piatto nasce da un’ispirazione diversa: può essere un ingrediente, un colore, un profumo o persino un ricordo. L’importante è che racconti una storia e trasmetta un’emozione». Ha aggiunto: «Non si tratta solo di cucinare, ma di creare un’esperienza, come per esempio gli abbinamenti che in Locanda sperimentiamo con le bollicine Ferrari»
Il gioco di squadra: in cucina come nel calcio
Fumagalli ha sottolineato il parallelo tra il calcio e il mondo della ristorazione, evidenziando quanto il gioco di squadra sia fondamentale in entrambi i contesti. «Siamo una brigata di sette-otto persone, un po’ come una squadra di calcio a sette: ognuno ha il suo compito e tutti insieme dobbiamo raggiungere l’obiettivo. Con la giusta preparazione e la giusta carica, affrontiamo ogni servizio come se fosse una partita di Champions League»
Essere uno dei protagonisti di ICONA e affiancare grandi nomi della cucina italiana, come Chicco e Bobo Cerea, è stato per lui un ulteriore riconoscimento dell’importanza della cucina italiana nel panorama mondiale. «Ogni ospite che varca la soglia del nostro ristorante è per noi come una finale, e lavoriamo sempre con questo spirito».