19 maggio 2017
Lo sviluppo del J|Museum, l’idea che lo ha ispirato, la volontà di mettere il visitatore al centro dell’esperienza, multimediale e storica. Questi sono alcuni dei temi che hanno visto il Museo bianconero, inaugurato nel 2012, fra i protagonisti del workshop ECA tenutosi a Manchester qualche giorno fa.
L’evento, il primo dedicato ai musei calcistici, ha visto la partecipazione di ben 36 club, provenienti da 15 nazioni, e la discussione verteva su temi molto cari al J|Museum, cioè la comunicazione dell’identità dei Club e lo sguardo sempre attento al passato, ma anche e soprattutto al presente e al futuro.
MUSEUM, CASE STUDY
Non a caso, durante il “case study” pomeridiano, dedicato proprio all’esempio della Juventus, Marco Albano, responsabile e curatore del Museo e dello Stadium Tour, ha parlato proprio del percorso che ha portato alla nascita del J|Museum, della sua vocazione di essere al contempo classico e all’avanguardia, ma anche delle strategie di posizionamento e promozione del prodotto, di un progetto in continuo rinnovamento e arricchimento (basti pensare alle esposizioni temporanee e a J|Sport), del rapporto con il territorio e di tutte le attività didattiche che, negli anni, hanno portato al Museo oltre 10 mila studenti
Altro tema fondamentale trattato è stato quello legato al mettere il visitatore al centro del progetto, permettendogli di scegliere come vivere la sua esperienza, se ammirare le teche come in qualsiasi Museo oppure lasciarsi assorbire da un ambiente multimediale e interattivo.
Un’offerta sempre nuova e un progetto vincente (fra i 50 musei più visitati in Italia), che proprio in occasione del compleanno, festeggiato qualche giorno fa, abbiamo deciso di raccontarvi in questo **Special**