07 dicembre 2013
Pensare alla propria classe come una squadra affiatata, al proprio insegnante come all'allenatore e magari allo studio come ad una partita importante, da giocare e vincere ogni giorno. Vista così, la scuola non può davvero che piacere a tutti e imparare è subito più semplice e divertente. Non è un caso se è anche con questo approccio che vengono coinvolti e stimolati i ragazzi che prendono parte ai laboratori didattici del J-Museum: l'attività, rivolta agli studenti della scuola primaria e secondaria, è partita questa settimana e va ad affiancarsi a quella dedicata alle famiglie, iniziata già a settembre.
Due i laboratori riservati agli studenti: “La storia siamo noi - La storia siete voi” è un viaggio lungo più di un secolo per conoscere e scoprire l'evoluzione di Torino e i suoi cambiamenti anche attraverso il calcio e la Juventus. “Stringere le mani del mondo” è invece incentrato sull'importanza di comportarsi correttamente nei confronti dell'avversario, prima forma di rispetto verso sé stessi. Ed è stato quest'ultimo il tema scelto dai primi due gruppi che hanno partecipato all'attività. Gli studenti, attraverso una serie di immagini sono andati alla scoperta delle similitudini tra la vita di classe e la vita di squadra, tra l’insegnante e l’allenatore, prima dell'immancabile visita alle sale del J-Museum e il tour dello stadio.
Conclusa l'esperienza, i ragazzi hanno poi trovato una nuova sorpresa ad attenderli: un enorme dinosauro li attendeva nel centro commerciale di fronte al museo. Le intenzioni del bestione erano però tutt'altro che minacciose: Dino, questo il nome del Gigantosauro, è infatti il preistorico testimonial della campagna di raccolta fondi lanciata dalla Regione Piemonte a favore del Museo di Scienze Naturali di Torino, dopo l'incidente che il 3 agosto scorso ha interessato una parte della storica sede di via Giolitti, splendido esempio di architettura barocca piemontese.
E così dopo aver imparato il valore del fair play, i bambini hanno potuto conoscere anche quello della solidarietà. E tutti, a fine giornata, si sono sentiti di colpo un po' più grandi...