12 gennaio 2014
E' da inizio stagione che il Presidente Agnelli, tutta la dirigenza, lo stesso Conte ricordano come in questa stagione la Juve possa fare la storia, perché è dai tempi del Quinquennio che non centra tre scudetti consecutivi. Quel capitolo è ancora aperto ed è tremendamente avvincente. Già adesso però, al Sant'Elia, gli uomini di Conte ne hanno riscritto un altro: undici vittorie consecutive la Juve non le aveva mai centrate, neanche ai tempi leggendari di Combi, Rosetta e Caligaris. Lo ha fatto oggi, contro un Cagliari che ha provato in ogni modo ad impedirglielo, giocando una partita gagliarda e orgogliosa, ma che alla fine si è dovuto inchinare ad una squadra che è già leggenda.
Lopez sceglie la rapidità di Cossu, Sau e Pinilla per cercare di pungere e un pressing ragionato, con puntuali raddoppi di marcatura, per difendere. Un atteggiamento che paga, perché per oltre un quarto d'ora i bianconeri manovrano a lungo, arrivano al cross con Lichtsteiner, provano a sfondare centralmente, ma di vere occasioni non se ne creano.
Il Cagliari invece, alla prima palla buona in area, colpisce: sugli sviluppi di un calcio d'angolo, Conti devia di testa il cross di Cossu e serve il liberissimo Pinilla, tenuto in gioco da Chiellini, alla 250° presenza in serie A. Il cileno si ritrova a tu per tu con Buffon e ha tutto il tempo di controllare e di piazzare il destro.
Che il gol non sia casuale lo dimostra l'immediata opportunità per il raddoppio: altro cross di Cossu, questa volta direttamente dalla bandierina, e altra incornata di Conti da ottima posizione, alta di poco.
Il vantaggio galvanizza i rossoblu, regala sicurezza anche nelle giocate più difficili e Pinilla si mette ancora in luce, impegnando Buffon con un destro sporco da fuori area. Contro la Juve però, non si può mai abbassare la guardia, mai concedere un metro. Al 31', invece, a Llorente viene lasciato spazio in area e lo spagnolo, con uno stacco imperioso, spedisce in rete il perfetto traversone di Lichtsteiner.
Passare in vantaggio contro i Campioni d'Italia, giocare un ottimo calcio e venire comunque raggiunti dopo appena dieci minuti, sarebbe una mazzata per il morale di chiunque. Non per il Cagliari, squadra dal carattere tosto, come quello della gente sarda: tempo di riprendere il gioco e Buffon deve compiere un vero miracolo, respingendo il colpo di testa di Dessena, splendidamente servito da Murru nell'area piccola.
E' una gara vivace e bellissima, che meriterebbe uno stadio capiente e gremito e non solo i 5.000 spettatori che i resti del Sant'Elia possono contenere. La Juve ritrova equilibrio e chiude il primo tempo in avanti, anche grazie al moto perpetuo di Lichtsteiner, presente in ogni azione bianconera. Lo svizzero prima serve un pallone invitante a Tevez che colpisce male a centro area, poi imita lui stesso l'Apache, mandando alle stelle l'assist di Asamoah.
In avvio di ripresa c'è maggior nervosismo, il gioco è spezzettato, meno piacevole e si devono aspettare undici minuti per vedere il primo tiro in porta, scagliato da Tevez e neutralizzato da Adan. Il duello prosegue due minuti dopo e il portiere rossoblu ne esce ancora indenne, bloccando a terra il sinistro dal limite dell'argentino
Al 20' entrambi i tecnici cambiano: nel Cagliari Ibarbo prende il posto di Sau, mentre Conte toglie Pirlo e inserisce Marchisio, che va a posizionarsi in cabina di regia. La mossa del tecnico bianconero viene premiata otto minuti più tardi, quando il Principino riceve da una rimessa laterale sulla tre quarti, avanza di due passi e prende la mira. Poi spara un destro violento e angolato che Adan riesce solo a toccare, senza impedire che si gonfi la rete. Per Marchisio è il primo gol della stagione e pesa un quintale, perché stravolge completamente gli equilibri.
Dopo tre minuti infatti, la partita è finita: Vidal e Lichtsteiner combinano alla perfezione sulla destra e lo Swiss Express piazza l'ennesimo cross della sua sontuosa gara. E' un rasoterra, veloce e preciso sui piedi di Llorente, che deve solo toccare il rete la sua prima doppietta in serie A.
Lo spagnolo e lo svizzero sono ancora protagonisti al 35': questa volta è Lichtsteiner a segnare un gol meritatissimo, sfruttando l'incertezza del portiere dei sardi sul tiro dal limite dello spagnolo. Il poker chiude i conti ed è forse fin troppo penalizzante per il Cagliari, ottimo e sempre in partita fino alla rete di Marchisio. E' però anche l'ennesima, tangibile prova della straordinaria forza di questa Juve, capace di chiudere il girone di andata con 52 punti, come la squadra di Capello nel 2005/06 e di segnare 30 reti, subendone appena due, nelle ultime undici partite. Undici partite che hanno riscritto la storia.
CAGLIARI-JUVENTUS 1-4
RETI: Pinilla 21' pt, Llorente 31' pt, Marchisio 28' st, Llorente 31' st, Lichtsteiner 35' st
CAGLIARI Adan; Pisano (32' st Cabrera), Rossettini, Astori, Murru; Dessena, Conti, Ekdal (37' st Perico); Cossu; Pinilla, Sau (20' st Ibarbo). A disposizione: Avramov, Del Fabro, Masia, Ibraimi Allenatore: Lopez
JUVENTUS Buffon; Caceres, Bonucci, Chiellini; Lichtsteiner, Pogba, Pirlo (20' st Marchisio), Vidal (38' st Padoin), Asamoah, Tevez (37' st Giovinco), Llorente A disposizione: Storari, Rubinho, Ogbonna, Peluso, Pepe, Quagliarella, Vucinic. Allenatore: Conte
ARBITRO: Guida ASSISITENTI: Liberti, Stallone QUARTO UFFICIALE: Vuoto ARBITRI D'AREA: Orsato, Ciampi
AMMONITI: 22' pt Caceres, 10' st Cossu ESPULSI: 42' st Pinilla