03 aprile 2017
La sua prima rete in maglia bianconera è semplicemente indimenticabile: 11 settembre 2011, primo gol in assoluto segnato allo Juventus Stadium, l'avvio di un ciclo vincente che non si è mai interrotto. Un ricordo importante per Stephan Lichtsteiner, che oggi ha fatto il punto sul momento bianconero raccontandosi ai microfoni di J|Tv (estratti dell'intervista esclusiva saranno in onda questa sera alle 21.30 nel corso di J|Talk), partendo proprio da quel momento.
«Cinque anni e mezzo dopo, si può dire che quel giorno sia stato davvero speciale» - spiega lo Swiss Express - «La Juve arrivava da un momento difficile, e segnare quel gol e vincere quella partita era molto importante per iniziare bene il nuovo campionato. Sicuramente, vista la storia che abbiamo scritto in questi anni, credo che quello sia stato l'inizio di un bellissimo percorso per tutta la squadra».
Allo Stadium, solo vittorie in campionato. Al rientro da Napoli, però, la Juve torna a casa con un punto.
«E' vero che in trasferta ogni tanto lasciamo qualche punto, ma bisogna anche vedere contro chi. Erano tutte squadre contro le quali è difficile giocare, se si pensa alle partite di Milano e Firenze, ma anche allo stesso Napoli. Credo che il punto di ieri sia stato molto importante: siamo tutti d'accordo nel dire che la partita non fosse esattamente quella che volevamo fare, ma bisogna fare i complimenti ai nostri avversari, che hanno giocato un'ottima gara, mettendoci in difficoltà. Vediamo il punto come un segnale positivo, noi forse eravamo un po' sottotono ma abbiamo saputo soffrire tutti insieme».
E mercoledì di nuovo Napoli, stavolta per il match di ritorno della semifinale di Tim Cup.
«Come detto, sappiamo anche soffrire, troveremo un avversario importante ma partiamo da una posizione di vantaggio. Sicuramente bisognerà fare un gol per stare più tranquilli, contro un Napoli che ieri ha corso tantissimo e magari non riuscirà a fare la stessa gara che ha fatto ieri».
Un mese di aprile davvero ricco di sfide.
«Siamo qui, dove volevamo essere ad inizio stagione. Siamo in corsa per lo Scudetto, mercoledì possiamo raggiungere la finale di Coppa Italia e poi giochiamo i Quarti di Champions contro il Barcellona. E' un mese molto importante, nel quale proveremo a perseguire tutti i nostri obiettivi».
Tra un impegno e l'altro, inevitabile pensare al Barcellona.
«Bisogna essere bravi a giocare contro tutti gli avversari come se fossero il Barcellona, con lo stesso ritmo e con la stessa mentalità: è questo che ti fa vincere i titoli, mantenendo sempre ben saldi i piedi per terra, senza mollare contro nessuno. Negli anni scorsi abbiamo vinto tanti titoli nazionali, ed ora noi, così come tutti i tifosi, vogliamo vincere la Champions League. Per un giocatore, conquistare questo titolo è sempre un sogno: siamo carichi, ma prima pensiamo al Napoli, nonché al Chievo e al Pescara. Bisogna essere concentrati su tutti i fronti».
Una curiosità... Come ha vissuto Stephan il sorteggio?
«Lo sapevo già prima (ride, n.d.r): quando hanno vinto 6-1 contro il PSG stavo giocando a carte con mio padre e gli ho detto «vedrai che ora becchiamo il Barcellona!». Non è stata una sorpresa per me...»
Alla sesta stagione in bianconero, quali sono i prossimi obiettivi?
«Il mio sogno è la Champions League, ma anche il sesto Scudetto consecutivo. Alla Juventus bisogna sempre vincere, con questa maglia non si guarda indietro, a cosa si è già vinto, ma è importante guardare avanti e pensare ai prossimi titoli da conquistare».
Un gesto tecnico che Stephan sogna di realizzare?
«Sono un giocatore che pratica un calcio semplice: ogni gol vale uguale, che sia una rovesciata o una rete a porta vuota. Certo, un gol decisivo in una finale di Champions non sarebbe male...»