18 maggio 2017
«Ieri ci siamo goduti la vittoria: ora, però, abbiamo altre due finali da giocare con il massimo della concentrazione, perché non si può più sbagliare»: è soddisfatto, Claudio Marchisio, dopo la conquista della Coppa Italia, ma sa bene che la cosa più importante, oggi, per questa Juve, è mantenere alta l'asticella e puntare con decisione verso i prossimi obiettivi, nella fase cruciale e decisiva della stagione. Queste le parole del Principino ai microfoni di Sky Sport:
UNA GRANDE REAZIONE
«Ci siamo parlati dopo la partita di domenica contro la Roma, perché – come si è visto e si è sempre detto durante l'anno – dopo delle brutte sconfitte ci sono sempre state grandi reazioni. Prima, però, c'era del tempo per reagire: ora questo tempo non lo abbiamo più, e abbiamo risposto subito bene portando a casa il nostro primo trofeo, la Coppa Italia».
BRAVI A RIPARTIRE
«Bisogna essere bravi a ripartire, avere grande esperienza, e questa rosa ce l'ha. Quella di domenica non era la stessa Juve di ieri sera, ma credo sia abbastanza normale, in un periodo così intenso – tra semifinale di Champions e partite di campionato – per fortuna quella partita è stata forse l'unica che è andata così. E' vero che potevamo vincere il campionato, ma diciamo che ci può stare... Ora, però, basta».
IL MOMENTO DECISIVO
«Siamo in un momento in cui la forma fisica e il lavoro che si fa in campo sono, ormai, qualcosa di normale. Quello che dobbiamo fare è guardare indietro, dall'inizio dell'anno, a tutto il lavoro che abbiamo fatto ed alla crescita dei singoli e della squadra. Questa è la parte più importante: i sacrifici che ci hanno portato durante l'anno a giocarci un finale di stagione storico».
TANTI SACRIFICI, CON L'OBIETTIVO PIU' GRANDE IN VISTA
«E' normale che io debba vivere questo momento da giocatore, però dentro di me c'è sempre l'aspetto del tifoso, quindi, come per la Finale di Berlino, anche quest'anno ogni giorno che passa sento sempre di più dentro di la voglia di vincere la Champions e arrivare a questo grande momento, senza dimenticare che ogni singola vittoria è frutto di sacrifici e non c'è mai nulla di scontato. Lo abbiamo visto perché durante l'anno siamo incappati in sconfitte importanti, partite nelle quali non eravamo concentrati e non c'eravamo con la testa. Anche se sono anni che vinciamo, in questo grande gruppo, sia chi c'era prima, sia chi c'è ora, ha sempre grande voglia di vincere. Queste vittorie bisogna godersele e capire che – lo ripeto – non c'è nulla di scontato e c'è un grande lavoro alle nostre spalle in questi anni per arrivare al massimo».
MASSIMA CONCENTRAZIONE SUL CAMPIONATO
«Spero che i nostri tifosi siano concentrati come noi sulla partita di domenica: abbiamo un'altra finale e vogliamo vincere il sesto Scudetto consecutivo, che sarebbe un altro record, così come le tre Coppe Italia consecutive. Questo deve essere il nostro obiettivo! Anche la nostra storia insegna che vogliamo fortemente la Champions, ma la nostra forza è sempre stata quella di pensare obiettivo per obiettivo. Adesso abbiamo il campionato, giocheremo alle 15, orario in cui fa molto caldo, e incontriamo un Crotone che sta molto bene, quindi noi non possiamo fare passi falsi».
UN CONTRIBUTO SPECIALE, QUELLO DI DANI ALVES: CAMPIONE ANCHE DI ALLEGRIA
«Dani, come praticamente tutti i sudamericani, ha nell'indole questa allegria, questo sorriso che ti trasporta. E' arrivato sicuramente da una situazione totalmente diversa, da un campionato diverso, da un Barcellona abituato a vincere tantissimo con un gioco completamente diverso, quindi credo che lui – come quasi tutti i giocatori stranieri che arrivano nel nostro campionato – dovesse adeguarsi un po' alla parte tattica e a un gioco che si presenta in base alle squadre avversarie. Detto ciò, è un grandissimo campione e per lui parla il suo palmares: ha vinto talmente tanti trofei, e ha talmente tanta esperienza, tanto carattere e tante personalità, che è sicuramente un punto di forza di questa Juventus».