12 aprile 2014
Se c’è qualcuno che pensa che la Juventus sia in debito d’ossigeno in questo rush finale di stagione, si sbaglia di grosso. A ribadire il concetto ci ha pensato oggi Claudio Marchisio, uno dei protagonisti di quest’annata da record e del ritorno dei quarti di finale di Europa League, quando allo Stadium, ha trovato lo spunto vincente per chiudere definitivamente il discorso qualificazione contro un Lione fino a quelmomento arrembante.
«Abbiamo molta energia», ha detto oggi ai microfoni di Sky il numero otto bianconero, anche giovedì trascinatore del centrocampo bianconero grazie al suo terzo gol stagionale. «Lo si vede anche in campo: la squadra sta bene, non rischia tanto ed è molto cinica. Vuol dire che è maturata tanto, soprattutto in questo ultimo anno».
Fin qui il Principino ha creato ben 29 occasioni da rete in stagione: numeri che testimoniano come, nell’idea di calcio di Conte, il rendimento del singolo venga esaltato dal gioco di squadra, al servizio della quale ciascuno si pone con assoluta dedizione. Anche, talvolta, in ruoli diversi da quelli usuali, se la necessità lo impone.
«Non mi pesa mai cambiare ruolo», ha confessato il centrocampista bianconero. «Anzi, ogni tanto sinceramente mi piace. Sono fortunato perché ho un compagno come Pirlo in squadra da cui impari molto ogni giorno, per poi ritrovarti [a giocare anche] nel suo ruolo».
Ci sarà bisogno anche di lui nella delicata sfida contro il Benfica, in Europa League. «Sappiamo di incontrare una delle favorite. E’ un trofeo importantissimo, per di più in questi anni da quando l’Inter ha vinto la Champions le italiane hanno fatto sempre fatica. Siamo tornati in semifinale dove non c’era una squadra italiana da tantissimi anni, è un motivo d’orgoglio. Ma lo deve essere anche per tutta Italia, non solo per la Juventus», ha continuato Marchisio, che come tutto il gruppo è determinato a voler rimettere piede allo Stadium in occasione della finale del 14 maggio, ma vuole al contempo mantenere i piedi ben piantati per terra. «Non abbiamo ancora vinto nulla. Se si arrivasse a vincere questo trofeo sarebbe per noi un grandissimo traguardo,che poi ci porterebbe a vincere un trofeo importante come la Supercoppa Europea».
Ma prima di pensare ai lusitani, c’è da affrontare l’Udinese di Guidolin. Non bisogna bruciare le tappe. «Bisogna pensare partita in partita, ora abbiamo trasferta non facile a Udine, quindi importante è pensare a quella e fare tre punti».
«E’ stato un campionato lungo», ha quindi concluso, «dove questa squadra, al di là delle assenze, ha sempre mantenuto alto profilo in questo campionato. Ci sono state critiche sul fatto che non avesse più il gioco spumeggiante del primo anno. Ci sarà meno corsa, ma il risultato lo raggiungiamo sempre».