22 giugno 2022
“More Colorful Together”: tre parole con le quali Juventus ha introdotto la campagna ideata per il mese del Pride di quest’anno e un’inedita serie di prodotti a tema. Un invito a sprigionare - insieme e con orgoglio - la forza dei nostri colori e a raccontare le nostre differenti sfumature.
Juventus, infatti, riconosce il ruolo centrale che lo sport ricopre nell’ambito dell’integrazione sociale e della promozione del rispetto reciproco. Ed è proprio in questo senso che mantiene l’impegno per affermarsi come punto di riferimento per le nuove generazioni e per diffondere, all’interno della comunità in cui opera, i valori dell’uguaglianza e del supporto reciproco attraverso il percorso DIFFERENCES MAKE THE DIFFERENCE.
Il Club, dunque, ha lanciato questo progetto mirando a delle azioni concrete e a far sì che la diversità e l’inclusione diventino gli strumenti capaci di ispirare il cambiamento.
Il logo, espressione universale dell’essenza di Juventus, si è tinto dei colori dell’arcobaleno, dando vita a una nuova serie di prodotti caratterizzata dalla t-shirt More Colorful Together e da tre patches con il logo Juventus in un’inedita veste grafica. Queste ultime applicabili negli store sulla maglia gara, sulla t-shirt o sulla maglia More Colorful Together. Ed è proprio indossando e abbinando le esclusive patches che ognuno di noi ha potuto esprimere la propria identità, unicità e celebrare insieme il Pride.
Questa iniziativa è diventata l’occasione ideale per sostenere progetti a impatto sociale per la comunità LGBTQIA+. Nello specifico il Club, sponsor Gold del Milano Pride, ha supportato il Rainbow Social Fund, il fondo istituito dal Milano Pride stesso con l'obiettivo di creare una società più accogliente, inclusiva e rispettosa dei diritti di tutti e di aiutare chi vive situazioni di marginalità dentro e fuori la comunità LGBTQIA+.
Nel mese del Pride, dunque, per ogni t-shirt More Colorful Together acquistata, Juventus ha raddoppiato l’importo a supporto del Rainbow Social Fund perché è attraverso la solidarietà che passa l’affermazione dei diritti, e il ricavato della vendita delle t-shirt è stato devoluto, appunto, al fondo di solidarietà Rainbow Social Fund.
Come parte della campagna, Juventus ha inoltre deciso di coinvolgere tre voci d’eccezione: Francesco Pintus, Event Project Manager di Milano Pride, Simona Domicoli e Lorenzo Bartolotta, entrambi volontari del Milano Pride, hanno raccontato la loro storia, parlato di inclusione e fornito il loro punto di vista e la loro esperienza maturata negli anni.
Il Club, inoltre, ha vinto la prima edizione del premio "Italia in campo contro l’omofobia" per la categoria "Società sportive". Il progetto, nato a gennaio, ha visto coinvolto non solo tutta Arcigay Nazionale, ma anche tutte le 36 squadre/gruppi sportivi LGBTI+ d’Italia, che hanno formato la commissione incaricata di votare le candidature segnalate.
Le categorie identificate sono state quattro: giornalista sportivo, atleta, squadra sportiva e tifoseria che durante il periodo da maggio 2021 a maggio 2022 hanno detto o fatto azioni a favore dei diritti civili LGBTI+ in ambito sportivo.
La nostra candidatura è stata segnalata da diverse squadre LGBTI+ che hanno sottolineato con forza il messaggio lanciato durante il mese del Pride 2021 con il video apparso sui nostri canali social "We are black and white and all the colors between".
Inoltre è stato molto apprezzato il nostro messaggio di auguri alla giocatrice della Juventus Women Lina Hurtig e a sua moglie Lisa Lantz per la nascita della loro figlia.
Francesco Pintus, Simona Domicoli e Lorenzo Bartolotta sono i tre volti della campagna che celebra il mese del Pride 2022. Insieme rappresentano una importante realtà che agisce nel riconoscimento della diversità come ricchezza, Milano Pride. È con loro che ci impegniamo nel promuovere la cultura del rispetto e dell’inclusione. Francesco, oltre ad essere ingegnere informatico, è attivista volontario del CIG Arcigay Milano e più di recente project manager di Milano Pride. Da anni la sua sfida consiste nel riuscire a dare una sempre crescente visibilità alle battaglie per la rivendicazione delle istanze della comunità LGBTQIA+. Come? Cercando ogni giorno nuove voci da coinvolgere, senza però dimenticare l'importanza della rappresentanza di coloro che vivono in prima persona determinate situazioni. Quando abbiamo chiesto loro cosa significasse essere parte dell’attivismo LGBTQIA+, Simona, volontaria di Milano Pride, ha parlato di un sogno che si realizza. «Sin da bambina sentivo dentro una forza che mi spingeva a fare qualcosa di buono». Ed è proprio iniziando a contribuire nella lotta per il riconoscimento dei diritti della comunità che ha trovato la chiave per la sua felicità. Negli anni ha assistito a molti cambiamenti, in particolare con l’arrivo dei social media che hanno dato vita a nuove forme di attivismo e contribuito a dare maggior visibilità al tema. «Non siamo però alla linea di traguardo, c'è ancora molto da fare, soprattutto se si considera il tema del linguaggio. È soltanto con la tenacia che si possono fare dei piccoli passi verso un futuro più inclusivo». La stessa passione di Simona, è emersa nelle parole di Lorenzo. «La mia attitudine al volontariato nasce dal bisogno di ricercare nuove forme di educazione e interlocutori con la volontà di impegnarsi per migliorare». Negli anni l’interesse verso la diversità e l’inclusione lo hanno portato ad impegnarsi come freelance e volontario di Milano Pride nella gestione dei rapporti con le realtà aziendali che supportano la manifestazione. Grazie al suo aiuto è nata questa collaborazione a sostegno della comunità LGBTQIA+. «Sono orgoglioso di aver aiutato una realtà come Juventus nel diventare una voce alleata, specie se si considera lo sport che rappresenta e la difficoltà che questo ancora ha nel parlare di questo tema».