23 gennaio 2023
Nicolò Fagioli, in campo ieri sera (domenica 22 gennaio) contro l'Atalanta all'Allianz Stadium, è stato ospite in diretta sul canale Twitch ufficiale della Juventus in occasione del consueto appuntamento del lunedì pomeriggio. Tantissimi i temi affrontati durante la puntata, che potete trovare integralmente qui. Uno di questi, il suo approdo da giovanissimo in bianconero. «In quel periodo stavo facendo il provino all’Inter, stavo andando lì, ma mi chiamò la Juve, grazie a Gigi Milani, e ho scelto questi colori fin da subito. Gigi è la persona più importante per me qui alla Juve. Mi ha sempre fatto amare questa società, lo sento ancora e mi continua a dare consigli. Lo ammiro molto».
IL PAREGGIO CON L'ATALANTA
«C’è rammarico per non avere vinto contro l’Atalanta. È stato un peccato aver subito due gol a inizio ripresa. Siamo stati bravissimi, però, a chiudere in vantaggio il primo tempo e a recuperare lo svantaggio nella ripresa. Alla fine della partita eravamo felici per la prestazione, ma negli occhi di ognuno di noi c’era la sensazione che avremmo potuto portare a casa i 3 punti. Ci portiamo dietro per le prossime gare la splendida reazione che abbiamo avuto sotto 0-1 e poi 2-3».
IL PRESENTE
«Non ci aspettavamo i quindici punti di penalizzazione che ci sono stati inflitti. Scendere in campo con l'Atalanta e giocare non è stato assolutamente semplice per noi, ma abbiamo fatto ancora di più gruppo. Ora il nostro obiettivo sarà quello di qualificarci per la Champions League. Sabato abbiamo anche avuto un confronto con il Presidente Ferrero e l'Amministratore Delegato Scanavino che ci hanno rassicurato e ci hanno detto che lotteranno per fare eliminare la penalizzazione. È stato un incontro che ci è servito e nel quale ci hanno chiesto, ancora di più adesso, di lottare con tutti noi stessi per questa maglia. Venendo all'attualità di campo, io sono molto contento del momento che stiamo attraversando. Prima dello stop di Napoli arrivavamo da otto vittorie consecutive e in più in Coppa Italia abbiamo superato gli ottavi di finale e abbiamo una bella sfida all'orizzonte contro la Lazio per strappare un pass per la semifinale».
IL PRIMO GOL IN SERIE A
«Il gol contro il Lecce è stato semplicemente straordinario. Sembrava non dovesse entrare quel pallone, poi ha preso il palo ed è finita in rete. È stata una liberazione, anche perchè è stato il primo gol in Serie A con la maglia della Juventus. L’esultanza, con quella corsa, è stata spontanea perchè quel gol pesava tanto. Arrivavo da un periodo non semplice e come squadra volevamo dare continuità alle vittorie contro l'Empoli e il Torino. Poi Mister Allegri mi ha schierato titolare per la prima volta in Champions League con il PSG e poi sono partito dal 1' anche contro l'Inter e ho segnato di nuovo. È stata una settimana semplicemente stupenda».
DANILO, UN ESEMPIO
«Per me Danilo è un punto di riferimento. Ha sempre dimostrato di essere un ragazzo straordinario e in queste ultime partite che ha giocato con la fascia da capitano al braccio, vista l'assenza di Leo (Bonucci), ha dato ulteriore prova di determinazione. Ha tanto carisma e penso che per noi giovani sia una fortuna avere calciatori così in squadra. Possiamo soltanto crescere e migliorare. Dani e tutti i compagni più esperti sono una continua fonte di ispirazione per il comportamento che mantengono in campo e soprattutto fuori».
IL SETTORE GIOVANILE E IL PROGETTO NEXT GEN
«Fare parte del settore giovanile della Juventus è stato un privilegio. Gli allenatori sono tutti preparatissimi e i loro insegnamenti vanno oltre il campo. Il progetto Under 23 e ora Next Gen, invece, penso che sia il vero fiore all'occhiello. Un progetto di assoluto valore perchè permette a tanti giovani calciatori di approcciarsi al professionismo in un campionato davvero complicato come quello della Serie C e i frutti si sono visti con i tanti giovani ragazzi che sono passati in Prima Squadra. Sicuramente anche l’anno in prestito a Cremona, in Serie B, è stato estremamente formativo nel mio percorso di crescita. Ogni esperienza ha avuto una grande importanza a livello personale. Penso che i giovani di oggi dovrebbero stare meno al telefono e più nei campetti a giocare a calcio perchè i più grandi talenti sono proprio usciti da lì».
LA NAZIONALE
«All'inizio di questa stagione ho vissuto un altro momento indimenticabile. Quando ho esordito in Nazionale maggiore l’emozione è stata indescrivibile. Ricordo ancora il primo pallone toccato, con il petto. Penso che vestire la maglia azzurra sia il sogno di ogni bambino che vuole diventare un calciatore. Il mio sogno con l'Italia sarebbe quello di giocare il Mondiale del 2026 e, perchè no, vincerlo».