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#OppositionWatch: il Genoa

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Nonostante il Grifone abbia subito una sola sconfitta nelle ultime sette giornate di Serie A (il derby della Lanterna) – circostanza ricordata oggi da Allegri in conferenza stampa – l’andamento casalingo del Genoa è stato fin qui balbettante. I rossoblù infatti non sono mai riusciti a segnare più di un gol tra le mura amiche in campionato finora, subendolo invece da oramai cinque gare consecutive.

L’ANDAMENTO IN CASA Napoli, Lazio, Sampdoria ed Empoli. La campagna domestica rossoblù non è certo partita con il piede giusto: il 31 agosto scorso, infatti, i ragazzi di Gasperini si sono dovuti inchinare alla formazione di Benitez all’ultimo assalto, quando ormai l’1-1 (grazie alle reti di Callejon e Pinilla) sembrava deciso. Subentrato ad Hamsik, l’olandese De Guzman riescì a beffare Perin al 95’ e a regalare l’ambito jackpot ai suoi.

Contro i partenopei Gasperini mandò in campo un 3-4-3 offensivo con Perotti, Pinillla e Kucka finalizzatori, supportati da Edenilson, Sturaro, Rincon dal capitano Antonelli.

Stesso modulo ma con qualche cambio (dentro Antonini e Matri, fuori Marchese e Pinilla) contro la Lazio, che segna la prima vittoria interna della stagione grazie ad un guizzo del cileno Pinilla, e contro la Sampdoria. Nel derby della Lanterna, invece, l’attacco torna il medesimo rispetto a quello visto contro il Napoli, e in difesa fa la sua prima apparizione domestica da titolare l’ex viola Roncaglia.

Nell’1-1 interno contro l’Empoli il tecnico del Grifone si è affidato invece ad un solido 4-5-1 con Matri unica punta.

I MODULI La duttilità tattica è una delle armi in più di questo Genoa. Come abbiamo visto, rimangono pressoché inalterati gli interpreti di centrocampo (quando infortuni e squalifiche lo permettono), mentre difesa e attacco variano a seconda dell’avversario e del tipo di gioco sulle fasce richiesto da Gasperini.

Niente più triangolazioni ad alta velocità, ma un tipo di ritmo più ponderato e consapevole. Il Genoa di questa stagione difende indifferentemente a tre o a quattro e attacca con il tridente, con una coppia centrale o addirittura ad unica punta. Sa cambiare modulo anche a partita in corso e sa chiudersi con tutti gli effettivi dietro il pallone.

L’anno scorso, contro la Juventus Gasperini schierò un modulo speculare a quello dei bianconeri (3-5-2 molto compatto), e per la gara di domani il tecnico piemontese non ha voluto dare indicazioni ai cronisti alla vigilia, confermando la capacità dei suoi giocatori di adattarsi a diverse situazioni di gioco.

I PERICOLI

Il Genoa è la squadra ad aver segnato più gol di testa in questo campionato: cinque dei nove gol fatti finora dal Grifone sono arrivati proprio grazie a giocate aeree - tre di questi realizzati da Pinilla, record nell’attuale Serie A.

Occhi ovviamente puntati su Matri, capocannoniere stagionale rossoblù e grande ex bianconero, avendo vestito la nostra maglia per tre stagioni (dal gennaio 2011 al 2013) realizzando 27 gol in 69 partite di campionato. Oltre ai suoi quattro centri stagionali, la punta ha messo il suo zampino nel 66.7% delle reti del Genoa. L’attaccante – ancora a secco tuttavia al Luigi Ferraris – non ha però mai segnato contro la Juventus da ex: tutte e quattro le reti da lui realizzate alla Signora in sette sfide sono arrivate quando giocava nel Cagliari.

Pinilla è il giocatore che tira di più tra le fila del Grifone (11 conclusioni finora), mentre sulla fascia colui che spinge di più e arriva più spesso al traversone è Perotti, autore fin qui di 38 cross su azione.

Il vero perno del centrocampo è De Maio: dai suoi piedi sono passati 261 passaggi, e nelle sue apparizioni ha effettuato 18 contrasti e 26 intercetti – più di ogni altro in rosa.

QUANDO E DOVE COLPIRE Il Genoa quest’anno ha la tendenza ad essere più vulnerabile nell’ultima parte di gara, quella che va dal 60° minuto in poi: ben cinque delle otto reti incassate finora sono state subite proprio in questo arco di tempo. Nelle prime frazioni di partita, invece, il Genoa ha subito solo due reti: solamente i ‘cugini’ della Samp hanno saputo fare meglio finora.

Ad eccezione di una rete presa da calcio di punizione diretto (quella di Gabbiadini nel derby) e una da fuori area, sei di questi otto gol subiti sono arrivati da dentro l’area: una bella sfida per la Juventus, la più letale della Serie A con tiri da fuori su azione (cinque).

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