13 gennaio 2017
«Avevo soltanto bisogno di un po' di tempo» - il messaggio di Miralem Pjanic, che oggi ha parlato ai microfoni di Sky e Mediaset, è molto chiaro - «Nuovo club, nuova città, nuovi compagni, nuovo modulo e nuovo mister: ma un buon giocatore deve sapersi adattare, ed è ciò che sto facendo».
Il bosniaco è sempre più nel vivo del gioco della Juventus, con sette gol e nove assist tra tutte le competizioni ha già contribuito a sedici reti bianconere: «Mi preparo sempre al massimo per farmi trovare pronto. Sono arrivato alla Juve dopo cinque anni importanti a Roma, e ho dovuto lavorare un po' per adattarmi, ma ora mi sento davvero bene. So che le critiche ci possono stare, nell'arco di una carriera, ma io non do molta importanza a quello che si dice, perché so di cosa sono capace: il mister mi dà la massima fiducia, e il gruppo mi ha sempre aiutato, come ha fatto con tutti i nuovi arrivati. E' un processo normale e voglio dare sempre di più, so che darò una grande mano a questa squadra per raggiungere i nostri obiettivi. Rimango sereno e continuo a lavorare, questa è la cosa più importante. Ora sto molto bene anche fisicamente, e sto crescendo così come tutta la squadra».
Nelle ultime uscite stagionali, Miralem ha giocato trequartista, spesso affiancato da Dybala.
«Il mister ha cambiato più volte il modulo nel corso della stagione: questo è ciò che deve fare una grande squadra, lavorare con più moduli e cambiarli spesso, anche nel corso di una partita, per adattarsi all'avversario. Ultimamente gioco come trequartista e mi trovo molto bene, con Dybala là davanti abbiamo molta libertà e ci troviamo alla perfezione, scambiandoci spesso posizione. E' un vero piacere giocare accanto a Paulo, ci liberiamo spazi a vicenda ci troviamo nei movimenti, rispettando sempre i consigli del mister e provando a concretizzarli sul campo».
Qualche brivido nel finale del match contro l'Atalanta: come evitarlo?
«Dobbiamo mantenere la concentrazione anche quando siamo in vantaggio di due gol, come è successo contro l'Atalanta, dove abbiamo staccato un po' la spina, come giustamente ha detto il mister. Non deve succedere, queste sono cose in cui dobbiamo migliorare, anche se stiamo lavorando bene e ottenendo risultati, reagendo sempre bene e imparando dai nostri errori. È normale che ci sia ancora qualche dettaglio da correggere, sappiamo quello che dobbiamo fare e proveremo a farlo già nelle prossime partite, magari chiudendo ancora prima il risultato segnando un gol in più».
Domenica c'è la Fiorentina.
«Ci attende un avversario che rispettiamo molto, una grandissima squadra, con un buon allenatore e giocatori molto bravi. Sarà un campo difficile, con una grande atmosfera. Quando non giocavo nella Juve, percepivo dall'esterno che questa è una partita differente, molto importante per entrambi: andremo lì umili ma consapevoli di volerci prendere i tre punti per continuare il nostro cammino in campionato. Sappiamo che dovremo lottare fino alla fine, in un match che si giocherà nei dettagli: lo stiamo preparando nel miglior modo possibile. Il mister sa quello che dobbiamo fare e ci metterà nella condizione di essere al meglio».
Ieri il Milan ha conquistato l'accesso ai Quarti di Tim Cup: ancora una volta sarà l'avversario della Juventus.
«Il Milan è un avversario tosto, che quest'anno sta facendo molto bene. Ci aspetterà un'altra partita complicata, ma noi ovviamente vogliamo passare il turno e affronteremo il match nel miglior modo possibile».
Senza dimenticare la Champions League.
«La Champions è un obiettivo: vogliamo passare il turno contro il Porto e andare avanti. Da adesso in poi saranno sempre partite molto complicate, ma la Juventus è abituata a giocare a questi livelli e ad andare sempre lontano in questa competizione. Per noi è uno degli obiettivi stagionali: quando ci avvicineremo alla partita, ci concentreremo su questo impegno, che tutti aspettano con grande entusiasmo».