25 marzo 2014
Un difensore, un centrocampista e un attaccante a segno in tre diverse categorie. Storie di calcio differenti legate da un unico fil rouge: la Juventus.
Daniele Rugani, Ciro Immobile e Mattia Proietti, giocatori per metà bianconeri, hanno brillato nello scorso turno di campionato mettendo a segno rispettivamente: il primo gol da professionista in carriera, una tripletta decisiva per la vetta della classifica cannonieri di Serie A e una rete promozione. Sono loro le star sotto i riflettori di questo primo focus sui giovani talenti dalle prospettive bianconere per il futuro.
Partiamo dal reparto arretrato. E’ arrivato sabato il primo gol in carriera a livello professionistico per Daniele Rugani, uno dei più talentuosi giovani difensori italiani. Classe 1994 , il centrale dell’Empoli ha suggellato l’ennesima prestazione maiuscola siglando con un colpo di testa il momentaneo 3-0 nella partita vinta dall’Empoli contro la Reggina (terminata 4-0). Nella stessa gara, Rugani ha anche propiziato il gol del vantaggio dell’Empoli: sua la conclusione aerea ribattuta Pigliacelli e ribadita in rete da Maccarone.
Cresciuto nelle giovanili della formazione toscana, considerate fra le migliori incubatrici di talenti in Europa, Rugani è attualmente in comproprietà fra Juventus ed Empoli e continua il suo processo di crescita proprio in Toscana, dove è diventato punto fermo della retroguardia grazie alla sua stazza (188cm di altezza), alla sua agilità, alle ottime capacità di anticipo e, appunto, agli inserimenti su calcio da fermo. Nelle sue uscite con l’Empoli, ha dato prova di grande versatilità tattica alternando ottime prestazioni sia al centro della difesa sia sulla destra (come nella vittoria a domicilio contro i rivali del Palermo, lo scorso agosto).
Lo stesso giorno, nell’anticipo della ventinovesima giornata di Serie A, Torino-Livorno, mattatore della serata è stato Ciro Immobile, autore della decisiva tripletta che ha permesso ai granata di imporsi sui toscani per 3-1. Il giovane campano classe 1990 si riprende la vetta della classifica marcatori condivisa proprio con la stella della Juventus, Carlitos Tevez. Contro il Livorno ha dato sfoggio di tutto il suo repertorio da vera prima punta moderna: personalità e senso del gol quando con un colpo di testa su assist di Bovo da calcio piazzato ha sbloccato la gara; senso della posizione e opportunismo quando si è liberato con un velo e ha concluso di destro alla sinistra di Bardi; dribbling e potenza nel tiro da fuori area quando al 67’ ha evitato un intervento in scivolata, messo a sedere il suo marcatore e ha chiuso la gara con un missile dal limite.
Tre serie più in giù, la musica non cambia. E’ sempre un giovane talento in comproprietà con la Juve a fare la differenza. Parliamo di Mattia Proietti, centrocampista classe ‘92 in comproprietà fra Juventus e il Bassano Virtus che ha scoccato il rasoterra vincente con il quale i veneti hanno battuto la Pergolettese all’86’ (2-1), ottenendo la matematica promozione in Prima Divisione. I giallorossi, primi della classe nel torneo di Lega Pro - Seconda Divisione A, possono festeggiare la matematica consegna della promozione a cinque giornate dalla fine. «Per caratteristiche mi sento un centrocampista più difensivo, considerato poi che fino a 14 anni nella Juventus giocavo come difensore. Quest'anno passano più palloni tra i miei piedi e cerco quindi di abbinare entrambe le fasi, anche se mi piacerebbe migliorare il senso della posizione in campo e la capacità di vedere dove servire i miei compagni ancor prima che la palla giunga a me», ha dichiarato il giovane talento del vivaio Juventino in un’intervista per il sito della Bassano Virtus. Proietti, che ha detto di ispirarsi a Claudio Marchisio, è entrato ormai in pianta stabile nel giro azzurro della nazionale di Bertotto, tecnico della Rappresentativa Nazionale di Lega Pro. Dopo una tappa al Saint Christophe nella stagione 2010/11, sta disputando la sua terza stagione in Veneto. Il caso ha voluto che sia stato il tecnico Osvaldo Jaconi a lanciare Mattia Proietti al Bassano, lo stesso che ha contribuito a formare il 20enne Chiellini ai tempi in cui il difensore bianconero militava nel Livorno.