28 gennaio 2018
Non è scontato celebrare una giornata come questa senza dirti qualcosa che non ti sia ancora stato detto. D’altronde, quella che ti lega alla Juve è una storia lunga una vita, e proprio oggi che spegni 40 candeline, viene quasi spontaneo guardare un po’ indietro nel tempo.
Eri un ragazzo, e portavi i capelli lunghi, quando sei arrivato a Torino la prima volta, nel 2001. Eri Gianluigi Buffon, una grande talento del calcio italiano, e sei diventato Super Gigi.
Perché i tuoi interventi, le tue esultanze, la tua classe, sono diventati come te, un simbolo, e con te, travalicano i confini del tuo ruolo e forse del calcio stesso.
Le tue parate sono diventate un'icona e ognuno di noi ha nel cuore la sua. Può essere il rigore su Figo in semifinale di Champions League 2003 contro il Real, o quella in maglia azzurra, a Berlino nel 2006, durante la Finale Mondiale, sul colpo di testa di Zidane, o magari una delle tante sui campi di serie B, che hai voluto calcare con coi, come quel sensazionale, doppio intervento contro il Bologna allo Stadio Olimpico di Torino. Quando sei arrivato alla Juve eri già un campione, ma qui sei diventato una Leggenda, un patrimonio di tutto il calcio e dello sport, un esempio, in campo e fuori, di forza di volontà, attaccamento alla maglia, entusiasmo e di che cosa significhi essere un Capitano e un professionista.
Non sono parole di circostanza. In fondo, sono le stesse dei tuoi compagni di squadra, di coloro che ogni giorno hanno il privilegio di lavorare e crescere al tuo fianco. Ed è a loro che tutti noi, insieme a tutti i tifosi bianconeri, a tutti gli appassionati di calcio e di sport, ci uniamo per augurarti buon compleanno.