07 gennaio 2017
«Buon anno a tutti e ben ritrovati!»: così mister Massimiliano Allegri ha salutato oggi i giornalisti presenti al Media Center di Vinovo per la prima conferenza stampa del 2017, alla vigilia del match di campionato contro il Bologna, in programma domani allo Juventus Stadium.
«Il primo match dopo la sosta è sempre delicato: quando si riparte ci sono sempre incognite» - ha spiegato il tecnico bianconero - «Il Bologna ha ripreso la preparazione prima di noi, ed è una squadra che ci ha sempre dato del filo da torcere, avendo un'ottima organizzazione di gioco, e sicuramente tanta voglia di fare bene. Per noi è senza dubbio una partita molto importante, perché vogliamo mantenere il vantaggio sulla Roma».
Dopo Doha, si guarda avanti.
«Ho sempre elogiato i ragazzi, e se lo sono senz'altro meritato, considerato che si tratta di una squadra con numeri eccezionali, che ha fatto 100 punti in un anno solare con una partita in meno, come nessun altro in Europa. A Doha, però, non mi è piaciuta la gestione della partita. Dopo un buon approccio, trascorsi 35 minuti siamo usciti dal match, e quando c'è un trofeo da portare a casa questo non va bene. Nell'arco di una stagione è impensabile che tutto vada sempre bene, ci sono momenti in cui le partite si possono sbagliare. Quattro giorni prima della Supercoppa avevamo battuto la Roma con una partita tosta e gagliarda, e arrivavamo dalla vittoria nel derby, ma poi a Doha non siamo stati capaci di riaccendere l'interruttore. Ora inizia la seconda parte della stagione, non abbiamo più tempo di sbagliare e dobbiamo solamente fare dei punti. Ne mancano tanti alla vittoria dello Scudetto, la Roma ci insegue e dobbiamo farci trovare pronti già da domani».
Il mister fissa gli obiettivi.
«La Juve da domani deve ricominciare il cammino per puntare a vincere lo Scudetto ed entrare nella leggenda. Questo è il nostro principale obiettivo, quest'anno abbiamo un'occasione da non perdere. L'anno prossimo o giocheremo per il primo di un nuovo ciclo, oppure per il settimo consecutivo: molto meglio giocare per il settimo! Ho chiesto ai ragazzi di lavorare su noi stessi, migliorare la qualità del gioco e soprattutto la gestione delle partite. Avere il possesso palla non significa sempre avere il comando della partita, su questo bisogna fare meglio. In 17 partite di campionato abbiamo subito 14 gol, questo significa che abbiamo concesso troppe occasioni agli avversari».
Scelte di formazione in vista del Bologna e rientri in arrivo.
«Domani in porta gioca Neto: Buffon non so neppure se sarà convocato. Ha ricominciato ad allenarsi dopo una brutta influenza, sarà pronto per la Fiorentina. Probabilmente giocheremo con la difesa a quattro, ma non ho ancora deciso. A sinistra ci sarà uno tra Evra o Asamoah. Barzagli è sicuramente convocato, la spalla sta bene, ma non ho ancora deciso se giocherà. Per quanto riguarda l'attacco, non ho ancora scelto la coppia, o se giocheranno tutti e tre. Sicuramente, però, giocherà Dybala: per noi sarà un giocatore molto importante in questa seconda parte della stagione. In settimana, poi, rientreranno Alex Sandro e Bonucci».
Il momento di Pjaca.
«Marko sta meglio e domani è tra i convocati. Abbiamo l'Atalanta in Coppa Italia, quindi tra domani e mercoledì sicuramente troverà spazio e potrà ricominciare a correre sul campo con la Juventus».
La condizione di Claudio Marchisio.
«In partitella l'ho provato da mezzala e ha fatto bene. Claudio sta recuperando la condizione ottimale, ma bisogna considerare che, dopo la rottura del crociato, per ritornare al meglio serve un anno. Lo dicono le statistiche: sei mesi per rientrare, e altri sei per ritrovare continuità e condizione ottimale».
Prime impressioni sull'ultimo arrivato, Tomas Rincon.
«Rincon è un ottimo giocatore, di grande professionalità, con caratteristiche che servono alla Juventus. Può giocare da interno di centrocampo, ma anche davanti alla difesa. Non so se domani giocherà, perché è arrivato da una settimana e deve ancora integrarsi al meglio, ma ci tornerà sicuramente molto utile e sono contento del suo arrivo».
Sulle voci di mercato.
«Non parlo di mercato, in entrata e in uscita: a questo pensa la società. A gennaio il mercato può destabilizzare, le voci che vengono tirate fuori possono creare instabilità, mentre per noi è un mese molto importante, quindi meno se ne parla meglio è».
Sul futuro del mister in bianconero.
«Io sto bene alla Juventus, il mio ciclo non è assolutamente finito: sono contento di stare qui e spero di restarci più a lungo possibile».
Un pensiero alla Champions.
«Attenzione al Porto, squadra abituata a giocare la Champions, che ha battuto la Roma ai preliminari e che ha un passato importante nella competizione, dove la tradizione conta. Bisognerà farsi trovare pronti nelle migliori condizioni, non è affatto scontato passare il turno. Ora, però, abbiamo un mese e mezzo per concentrarci innanzitutto sul campionato e sulla Coppa Italia».
Un'opinione sulla crescita dell'influenza del calcio cinese.
«Il mondo si è globalizzato. Quindici anni fa era la Russia in questo momento, ora è la Cina, magari tra trent'anni sarà l'India. In questi paesi hanno risorse infinite e obiettivi da raggiungere, quindi si sono catapultati in modo massiccio nel calcio comprando società o prelevano giocatori e allenatori di grande valore. In Cina vogliono organizzare i mondiali nel 2030 e creare cinquantamila scuole calcio, hanno un progetto molto importante che nel corso degli anni si evolverà ulteriormente».