28 gennaio 2017
«Per arrivare in fondo a un campionato, bisogna mettere insieme tante vittorie. Nelle ultime due partite, in campionato e Coppa Italia, con il nuovo sistema di gioco abbiamo portato a casa successi importanti, ma non va dimenticato che avevamo comunque preso tre punti in quindici occasioni, in precedenza».
Introduce così la partita di domani, Mister Allegri. Una sfida, quella col Sassuolo, importante per vari motivi: «Intanto, a Sassuolo con la Juve ho pareggiato un anno e perso quello successivo, è ora di vincere. Poi perché, paradossalmente, le partite precedenti erano più “facili”: con la Lazio dovevamo rifarci dopo Firenze, con il Milan era c’era una semifinale in ballo – e a proposito, complimenti ai ragazzi – e poi con i rossoneri avevamo perso due volte in due occasioni».
Continua il Mister «Domani sarà una vera prova: a livello di gioco, per continuare a capire come ci troviamo con questo sistema, e poi a livello di approccio alla partita. D’altronde, per noi, tutto deve essere sfidante, da qui a fine stagione: vincere il sesto Scudetto, la terza Coppa Italia, arrivare in fondo alla Champions League. Dobbiamo lavorare bene e con entusiasmo, per alzare sempre l’asticella».
Che Sassuolo si attende la Juve? «Una squadra in crescita, che sta recuperando elementi importanti, che contro la Roma è stata aggressiva, che è molto ben allenata. Non dobbiamo pensare che i tre punti domani arrivino semplici, ma sono sicuro che i ragazzi sono responsabili e capiscono i momenti».
Capire il momento della partita: forse è proprio quello il segreto del funzionamento di un modulo solo in apparenza spregiudicato. «Giocare così – conferma Allegri – permette di occupare meglio gli spazi ed essere più incisivi in attacco, e probabilmente a questo punto della stagione un cambio ci voleva, per dare freschezza. Ma detto questo attenzione: l’insieme funziona solo se tutti i giocatori si sanno sacrificare in fase difensiva».
Spazio alle domande sui singoli. «Marchisio? Compatibilissimo con questo modulo, anche se domani difficilmente gioca. Stanno comunque tutti bene, Alves e Alex Sandro sono in recupero di condizione, ho solo due dubbi a centrocampo: Pjanic/Cuadrado e Rincon/Khedira».
E poi, ancora: «Higuain? Sa segnare sempre, con qualsiasi modulo di gioco, mentre Pjanic è un ragazzo che sa giocare a calcio. Non cambia il sistema di gioco in base alla sua posizione, semmai dieci metri avanti o indietro determina per lui un diverso dispendio di energie».
Inevitabile, in chiusura, un augurio al Capitano: «Gli ho detto di non pensare alla sua età – sorride Allegri – La forza di Buffon è essere sempre giovane, con il suo entusiasmo. E se sta così, chi ha detto che deve ritirarsi dopo il Mondiale…»