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Chiellini: «Consapevoli della nostra forza, ma senza presunzione»

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Chiellini: «Consapevoli della nostra forza, ma senza presunzione»
Chiellini: «Consapevoli della nostra forza, ma senza presunzione»
Chiellini: «Consapevoli della nostra forza, ma senza presunzione»

Una vittoria importante, quella di ieri sera contro l'Empoli. Una di quelle che rappresentano, come oggi ha raccontato Giorgio Chiellini ai microfoni di Sky e Mediaset, «il segreto di ogni Scudetto». Già, perché il “segreto” di questa Juve è proprio la continuità, spiega il nostro numero tre: «E' stato un weekend importante, e siamo riusciti a dare continuità di risultati: vincere contro le cosiddette “piccole” è una cosa difficile, soprattutto dopo una sfida come quella in Champions in cui abbiamo speso tanto. Siamo stati molto bravi, pur in una giornata non brillantissima, a riuscire a mantenere l'ordine, a sfruttare le qualità che abbiamo e a portare a casa tre punti fondamentali. Le prossime partite che ci attendono, soprattutto con Udinese e Sampdoria fuori casa prima della sosta, saranno per noi quelle maggiormente decisive, ancora più di quelle di campionato contro Napoli, Milan e Roma».

Una fase fondamentale per la stagione.

«Sappiamo che questo è un periodo cruciale: tra campionato, Champions e andata della semifinale di Coppa Italia, da qui al 20 marzo, quando ci sarà la sosta per le Nazionali, avremo un quadro molto più preciso della nostra stagione. Siamo in ballo in tutte le competizioni e sarebbe un peccato non andare avanti in ognuna di queste, soprattutto in questo momento in cui siamo tutti sani, con una rosa di alto livello».

Settimana delicata per Bonucci, ieri di nuovo in campo da titolare.

«Non è stata una settimana tranquilla e rilassante come tante altre per Leo, è normale che sia così. Ieri però in campo ha dimostrato tutta la sua professionalità, rispondendo con i fatti. Alla fine la cosa più importante non è il singolo, non è il Chiellini, non è il Buffon, non è nessuno di noi in particolare, ma è la squadra. Leo ha pensato sempre prima di tutto agli interessi della squadra e ieri ha fatto una partita di spessore. Abbiamo la fortuna di avere tutti un rapporto molto schietto e sincero tra di noi, e di vivere tutti e 25 come una famiglia. Delle volte si può discutere, ma la cosa più importante sono sempre i risultati».

Panchina per Giorgio contro l'Empoli, in una rosa con tantissime alternative.

«Se prendi gli 11 di ieri, e gli altri 11 che erano fuori, e fai due squadre... otteni due formazioni di livello importante. Fare le scelte è sempre molto complicato, è dura lasciar fuori anche solo uno di noi perché tutti meriterebbero di giocare: lì sta all'intelligenza nostra, del singolo e del gruppo in generale. Sappiamo di avere in ogni ruolo almeno un'alternativa di pari livello, seppure con caratteristiche diverse. Bisogna essere bravi a dare il massimo quando si gioca e ad accettare con positività quando si sta fuori. Alla fine si vince tutti insieme, e in questo momento in cui comincia ad arrivare un po' di stanchezza, e le partite iniziano a farsi sentire, poterci alternare consente alla squadra di vincere. Questa deve essere la base per i nostri successi, che puntiamo a raccogliere nel mese di maggio e possibilmente in quello di giugno. E' il bello di giocare in una grande squadra...».

Dove può arrivare questa Juve?

«Noi dobbiamo realisticamente pensare di partita in partita. Siamo consapevoli della forza che abbiamo, ma non dobbiamo essere presuntuosi. La consapevolezza è positiva, la presunzione sarebbe negativa. Noi dobbiamo lavorare quotidianamente, e in partita, perché senza il sacrificio i risultati non si raggiungono. Poi mettendoci sacrificio, attenzione e intensità, la qualità che abbiamo ci può far disputare tutte le competizioni ad altissimo livello. Se sei all'altezza delle cosiddette “big”, devi dimostrarlo in campo, e dipende anche dai periodi. Mai mi sarei immaginato di vedere il Barcellona perdere 4-0, dipende anche dai periodi in cui incontri le squadre. I Quarti di finale sono ad aprile, le semifinali sono a maggio, basta magari un infortunio o un calo di alcuni giocatori chiave e si parla di una squadra completamente diversa».

E ora c'è il Napoli, semifinale di andata di Tim Cup.

«Sarà una semifinale di Coppa Italia veramente bella e impegnativa, il Napoli è una squadra con cui lottiamo da anni e che ha grandissime qualità, nonostante il risultato di ieri sera. Senza nulla togliere all'Atalanta, che sta facendo un campionato eccezionale, non mi aspettavo questa sconfitta. Saranno ancora più “arrabbiati” e volenterosi di dimostrare di non essere la squadra di ieri, ma noi vogliamo a tutti i costi arrivare alla Finale di Roma per giocarci un altro trofeo importante. Bisognerà essere molto ordinati, a prescindere di chi giocherà tra di loro, contro una squadra che, con quel possesso palla, è sempre da prendere con le molle. Mertens mi piaceva moltissimo da esterno, all'inizio non pensavo riuscisse a fare così bene la punta centrale ma dopo poco mi sono ricreduto: ha dimostrato di avere un ottimo feeling col gol. Poi Callejon è un giocatore di spessore internazionale, Insigne ha alzato con costanza il proprio rendimento e ha saputo rispondere con personalità a un inizio così così. Il Napoli è una squadra con tanti pregi e qualche difetto: cercheremo di sfruttare questi ultimi».

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