21 gennaio 2017
Equilibrio: questa è la parola d'ordine di Massimiliano Allegri, alla vigilia del match che vedrà la Juventus ospitare domani la Lazio alle 12.30 allo Juventus Stadium. Prima di presentare la partita, però, il tecnico bianconero ha voluto dedicare oggi in conferenza stampa un pensiero al momento difficile dell'Abruzzo: «E' una regione cui sono molto legato, e che sta vivendo una situazione di grande difficoltà. I soccorritori fortunatamente stanno facendo un ottimo lavoro, ma volevo rivolgere un pensiero di vicinanza a tutte le persone che stanno vivendo da vicino questo tragico momento».
300ª panchina in Serie A per il tecnico bianconero.
«E' un bel traguardo, e sono contento e soddisfatto di averlo raggiunto. Devo ringraziare tutti quelli che hanno lavorato con me fin dall'inizio, oltre a tutti quelli che lo stanno facendo oggi, qui alla Juventus. Ora spero di riuscire ancora a farne altrettante».
Domani c'è la Lazio.
«Sarà una sfida difficile ed equilibrata, contro una squadra messa molto bene in campo da Simone Inzaghi, cui vanno tutti i miei complimenti. Noi, però, siamo pronti ad affrontala per cercare di portare a casa i tre punti».
Le scelte di formazione.
«Domani giocheremo con la difesa a quattro: Bonucci e Chiellini centrali con Lichtsteiner e Asamoah terzini. Dani Alves è convocato: non è ancora in condizioni ottimali ma per giocare mezzora potrebbe essere a disposizione. Non ci sarà Marchisio: per lui solo un lieve affaticamento muscolare, niente di preoccupante: mercoledì sarà a disposizione contro il Milan. A centrocampo, con Hernanes che ha le caratteristiche per giocare davanti alla difesa, devo ancora decidere se giocherà Pjanic nei tre, oppure se avanzarlo: questo è il dubbio che mi porto ancora dietro. Mandzukic Higuain e Dybala insieme, con Pjanic a centrocampo? Se gioca Cuadrado potrebbe non giocare uno di questi».
Un campionato che non si può ancora definire chiuso.
«Il campionato non è mai stato chiuso: chi pensava che lo fosse fin dall'inizio, si sbagliava, sono i numeri a dirlo. Per avere dieci punti di vantaggio sulla Roma in questo momento della stagione, avremmo dovuto vincere tutte le partite, e si tratta di una cosa praticamente impossibile. Questa squadra vince consecutivamente da cinque campionati e ha giocato otto diverse finali di Coppa: è difficile vincere sempre anche in una squadra che fa questi numeri. Due anni fa avevamo vinto il campionato con cinque giornate di anticipo perché la seconda aveva fatto 70 punti ma questo è un fatto raro nel calcio italiano, la seconda ne fa sempre ottanta. Sbaglia di grosso chi crede che vincere sia facile: vincere è una cosa straordinaria, e anche la Juve, come tutte le squadre, deve vincere le partite soffrendo, ci vuole grande equilibrio a riguardo. Siamo in testa alla classifica con una partita in meno, ci attendono i Quarti di Coppa Italia e gli Ottavi di Champions: proprio l'equilibrio deve essere la nostra forza».
Si alza l'asticella.
«Nel calcio vincere è una cosa straordinaria, non è la normalità. C'è di mezzo lavoro, professionalità, voglia, fatica... È normale che dopo cinque anni sia sempre più difficile, e si sia alzata sempre più l'asticella. Arrivare a vincere il sesto Scudetto consecutivo, farlo insieme ai nostri tifosi, sarebbe una cosa più che straordinaria. Per farlo non bisogna mai perdere l'equilibrio, e non bisogna dimenticare che siamo in testa alla classifica e in corsa in Champions League. I ragazzi sono stati bravi a centrare gli obiettivi, ora bisognerà far combaciare la concretezza con il bel gioco. Le critiche non mi toccano: io lavoro per cercare di arrivare fino in fondo e portare risultati. L'obiettivo era essere a marzo in tutte le competizioni, al momento ci siamo, e qualunque cosa succeda sarà un testa a testa fino alla fine».
I punti di miglioramento.
«Fuori casa quest'anno soffriamo di più: non tutte le annate sono uguali, anche se l'unica partita che abbiamo completamente sbagliato già dall'approccio è stata quella contro il Genoa. Abbiamo fatto errori difensivi talvolta banali, di fatto regalando dei gol. Dobbiamo rimanere sereni e creare i presupposti per vincere il campionato, ed avere sempre entusiasmo. Abbiamo davanti anche la Champions League, e il nostro obiettivo è arrivare a Cardiff: per farlo, dovremo ancora migliorare la qualità del nostro gioco, nonché portare al meglio la condizione di giocatori come Marchisio, ma anche Bonucci e Dybala, che sono stati a lungo fuori. Non sarà semplice, ma se vogliamo arrivare fino in fondo dobbiamo sapere che nessuno ci regalerà niente, e per vincere le partite bisognerà scendere in campo dimostrando di essere i più bravi. Per giocare con le grandi squadre europee bisogna lavorare e migliorare, con l'obiettivo di fare un salto in avanti».
Il punto su Evra.
«Patrice è sereno: è un giocatore in uscita che sta cercando una soluzione per il suo futuro, si sta allenando e vedremo cosa succederà.
Già conclusa la Coppa d'Africa di Lemina.
«Mario è tornato dalla Coppa d'Africa per un problema fisico: i dottori lo valuteranno e vedremo quando potrà rientrare con la squadra».
Le impressioni su Pjaca.
«Marko domani non sarà titolare, ma sarà della partita. A Firenze ha fatto vedere buone cose: ovviamente ha bisogno di tempo per inserirsi, ma più gioca, più migliora. Ha qualità straordinarie e sarà un giocatore importante per il futuro della Juventus».