14 aprile 2017
C’è una cosa che la Juventus non può assolutamente permettersi di fare, in vista della partita di domani: sottovalutare l’impegno con il Pescara.
Proprio il tecnico Max Allegri era in campo con la maglia biancoblu, in un’occasione nella quale la Juve perse malamente all’Adriatico, anni fa. «Sono proprio questi gli episodi che ci insegnano che la partita più importante è sempre la prossima. Inoltre il Pescara è una squadra che attacca e domani giochiamo alle 15. Senza polemica, ma quando si scende in campo a quest’ora si fa un altro sport, non si può inseguire la palla e bisogna giocare molto meglio tecnicamente. In più, è chiaro che il calendario inserisce questa partita fra le due sfide con il Barcellona, ma oggi i ragazzi si sono allenati bene e sono concentrati».
Ribadisce Allegri: «Queste sfide sono trappole, se le affronti nel modo sbagliato. E non bisogna assolutamente cadere nell’esaltazione post Barcellona. Abbiamo giocato bene martedì ma al Camp Nou dovremo fare ancora meglio. Un conto è l’entusiasmo, altro l’esaltazione. Ci vuole equilibrio, sempre».
Allegri si lascia andare a qualche anticipazione sui giocatori in campo: «In porta ci sarà Neto, in difesa Barzagli e uno fra Benatia e Rugani. A centrocampo riposa Khedira, in attacco Dybala, Higuain e Mandzukic saranno della partita, ho un dubbio su Cuadrado. Kean si sta allenando bene ma non è ancora con la squadra».
«Quando ho deciso dopo Firenze di cambiare sistema di gioco lo ho fatto con l’obiettivo di fare esprimere al massimo le potenzialità dei giocatori e di dare una sferzata di entusiasmo. Questi risultati sono stati possibili grazie alla grande disponibilità dei giocatori e ai loro valori morali, oltre che tecnici».
Una parola d’obbligo su Dybala, in una settimana che lo ha visto protagonista prima in campo con la doppietta al Barça e poi con l’annuncio del suo rinnovo fino al 2022: «La grande crescita di Paulo è tutto merito suo, sono sicuro che nei prossimi anni sarà una delle grandi stelle del calcio mondiale, insieme a campioni come Neymar».