13 marzo 2017
La regola è una, e una sola: il risultato dell’andata deve essere messo alle spalle e non deve ingannare. Lo sa benissimo, Mister Allegri, che – se mai ce ne fosse bisogno - sprona i suoi in conferenza stampa: «Il Porto farà sicuramente un’ottima partita. Abbiamo analizzato i nostri avversari, riguardando la loro partita contro la Roma: anche allora partivano in svantaggio, e hanno dimostrato tutta la loro bravura nel dare il massimo in queste partite, sfruttando nel modo migliore gli episodi».
Prosegue Allegri: «Nessun fuoco d’artificio, domani: quelli si vedono nelle Finali. Noi domani dobbiamo giocare una partita seria, fare tutte le cose giuste. E, soprattutto, dobbiamo assolutamente vincere». E questa è una frase che il Mister scandisce a chiare lettere: «Viviamo questo momento respirando il fascino particolare che queste competizioni hanno. Noi dobbiamo passare il turno, entrare nelle prime otto in Europa sentendoci al loro livello e creare i presupposti per essere sempre più consapevoli del fatto che possiamo vincere la Coppa, così come le altre grandi squadre europee».
Quanto alla formazione che giocherà domani, arriva qualche anticipazione: «Stanno tutti bene a parte Sturaro, che però molto probabilmente rientrerà per la Sampdoria. Giocherà Marchisio, al suo fianco o Khedira o Pjanic. Ho un dubbio sul centrale difensivo e sul terzino destro: in questo caso il dubbio è legato alle caratteristiche del Porto».
Infine, Allegri chiude il capitolo Juve-Milan: «Faccio un discorso più ampio: dobbiamo dare un percorso diverso al calcio italiano, e lo dobbiamo fare per le nuove generazioni, per i bambini che frequentano le scuole calcio e vedono gli esempi dei grandi. Nella vita servono regole, educazione e rispetto, e poi va inculcata una cultura della vittoria e della sconfitta. Noi tutti, in Italia, abbiamo il vizio di ricordarci solo di quello che viene deciso “contro” e mai “a favore”: se vogliamo essere costruttivi dobbiamo davvero iniziare a pensare al futuro. Venerdì è stata una bellissima partita, ma è stata anche una delle sfide con il Milan meno equilibrate degli ultimi anni. Chi vince 23 partite su 28 come abbiamo fatto noi non è attaccabile».