15 maggio 2017
Meno due a Juventus-Lazio, finale di Tim Cup che vedrà i Bianconeri in campo mercoledì 17 maggio alle 21 allo Stadio Olimpico di Roma. In vista della sfida, il centrocampista Tomas Rincon ha parlato ai microfoni di Rai Sport, presentando l'atto finale di una competizione che ha visto la Juventus scendere in campo per la prima volta a Gennaio negli Ottavi contro l'Atalanta, proprio con il venezuelano in campo, titolare tra i bianconeri:
«Quella sera mi sentivo molto felice perché era la prima che giocavo allo Stadium dal primo minuto. La Coppa Italia è un nostro obiettivo, volevamo fortemente passare il turno e ci siamo riusciti».
POI I QUARTI CONTRO IL MILAN, UNA SFIDA PARTICOLARE DOPO LA SUPERCOPPA DI DOHA
«Al di là della voglia di rivincita, volevamo soprattutto andare avanti e continuare a perseguire questo obiettivo. Il Milan era in un ottimo momento, ma abbiamo fatto una buona partita e siamo andati avanti».
INFINE IL NAPOLI IN SEMIFINALE. ALL'ANDATA UNA VITTORIA IN RIMONTA ALLO STADIUM
«Stavamo giocando bene, poi abbiamo preso gol, ma siamo rimasti sereni e abbiamo trovato le reti che ci hanno permesso di andare a Napoli in vantaggio, perché sapevamo che sarebbe stata una partita difficile. Questa è la forza della Juve: mantenere la serenità e avere sempre fiducia in noi stessi».
AL RITORNO, DUE GARE IN POCHI GIORNI CONTRO IL NAPOLI. PRIMA CAMPIONATO, POI COPPA, IN UN MATCH PARTICOLARE PER HIGUAIN
«In quella settimana abbiamo visto Gonzalo piuttosto sereno. Non era facile per lui andare a giocare in un ambiente così, ma ha fatto molto bene, giocando due belle partite, davvero determinante soprattutto in Coppa Italia. Quando è così in forma, è un giocatore devastante».
MEGLIO UNA SEMIFINALE CON ANDATA E RITORNO, O UNA GARA SECCA COME LA FINALE?
«Sono partite diverse. In una partita secca sai che non ci sarà una seconda occasione, ma sono tutte partite da affrontare al massimo. La doppia sfida col Napoli ha rappresentato due partite di alto livello, contro una squadra che palleggia e gioca bene, ma siamo riusciti ad andare avanti ed ora siamo in Finale».
ALL'OLIMPICO, OSTACOLO LAZIO
«La Lazio sta facendo molto bene, è una squadra in forma, che affronteremo al massimo. Davanti hanno giocatori molto veloci, bravi nell'uno contro uno, e a centrocampo un giocatore come Biglia che sa posizionarsi molto bene. In generale, stanno facendo un campionato importante e sono arrivati in Finale di Coppa quindi meritano grande rispetto. Noi dovremo essere molto compatti, andremo lì con tutta la nostra forza perché la Coppa Italia è un nostro obiettivo e scenderemo in campo per vincere!»
COME CI SI SENTE QUANDO SI È COSI' VICINI A TANTI TRAGUARDI IMPORTANTI?
«Sono emozioni forti. Però bisogna essere concentrati perché per ora non abbiamo ancora vinto niente, e quando i traguardi sono vicini bisogna accelerare e non abbassare l'attenzione, in vista del campionato, della Coppa Italia e della finale di Champions».
DA AVVERSARIO, UNA VITTORIA CONTRO LA JUVE CON LA MAGLIA DEL GENOA, POCO PRIMA DI DIVENTARE BIANCONERO
«La Juve è una squadra molto forte, che sa difendere molto bene. In quella gara col Genoa, sapevamo che loro venivano da una partita molto difficile in Champions a Siviglia, quindi abbiamo messo la partita sul fisico, sui contrasti, e sul pressing. Non è stato un match normale per la Juve, mentre è stato fantastico per il Genoa, che ha subito sfruttato le proprie occasioni. Quando affronti la Juve vuoi sempre dimostrare di poter vincere contro campioni così, ed è sempre un'opportunità per potersi mettere in mostra».
COME SONO STATI QUESTI PRIMI MESI DA BIANCONERO, E COSA C'È DIVERSO QUI?
«Da quando sono arrivato, ho sempre ringraziato i compagni perché mi hanno accolto molto bene. Mi sembra di essere qui da tantissimo tempo. Ciò che distingue la Juve dalle altre squadre è soprattutto la mentalità: non abbassare mai l'attenzione, non mollare e lottare tutti i giorni per vincere. Un conto è dirlo, un conto è essere qua e vedere come tutte le persone che lavorano intorno a noi hanno una disciplina veramente importante e una mentalità che ha portato la Juve a vincere così tanto».