01 dicembre 2016
«Dicono che sono forte fisicamente e che rendo al meglio in faso di marcatura e di anticipo? È una descrizione in cui mi rivedo, è il mio lato migliore, ma voglio modificarla ancora, aggiungendo ulteriori aggettivi positivi». Daniele Rugani è giovane, ma ha le idee chiarissime, con la consapevolezza e la volontà di migliorare ancora, giorno dopo giorno, per dare il suo contributo prezioso alla Juventus.
Questa sera, il difensore toscano si è raccontato ai microfoni di J|Tv, facendo il punto sulla sua fase di maturazione e sul momento delle squadra, sui suoi sogni e sugli obiettivi dell'immediato futuro bianconero.
I punti di miglioramento
«Sono migliorato nei contrasti, e il mister ogni tanto me lo dice. Naturalmente è cambiato il mio modo di difendere rispetto ad Empoli: qui giochiamo spesso uno contro uno, a campo aperto, e spesso c'è bisogno di un fallo. Sto provando a crescere da questo punto di vista, devo continuare a farlo perché il nostro gioco lo richiede».
L'importanza di compagni come la "BBC": Bonucci, Barzagli e Chiellini
«E' importantissimo avere compagni così forti, perché puoi imparare tantissimo da ognuno di loro, per un motivo o per un altro. Hanno caratteristiche che si completano a vicenda, e per un giovane come me credo che sia il massimo poter apprendere da campioni così: sono fortunato ad avere questa possibilità, e sto cercando di sfruttarla».
Ripartire dopo il Genoa
«A Marassi è stata una partita negativa, sotto tutti i punti di vista, soprattutto per quanto riguarda l'approccio sbagliato, un approccio non da Juventus. Abbiamo pagato cara questa mancanza, ora dobbiamo essere bravi a imparare questa lezione e a trarre gli aspetti positivi da questa sconfitta. Siamo un gruppo intelligente, ci farà bene, e lo dovremo dimostrare già sabato contro una squadra in salute come l'Atalanta, che non è più una sopresa. Per noi, c'è solo un risultato: la vittoria! Vogliamo dare subito un segnale forte al campionato, dimostrando a tutti che contro il Genoa è stato un tonfo che ci può stare, ma che ci ha fatto bene».
Il primo gol in bianconero, contro il Cagliari
«Segnare è stata un'emozione fortissima, anche perché era la mia prima partita stagionale. A livello emozionale, in termini di gioia, forse un gol dà ancora di più di un salvataggio sulla linea, soprattutto per uno come me che di reti ne segna poche, ma è anche vero che salvare un gol equivale a farlo. Magari un salvataggio si ricorda meno, ma è comunque qualcosa di speciale.».
Tante aspettative da parte dell'ambiente: orgoglio o responsabilità?
«Mi inorgoglisce tantissimo, e allo stesso tempo mi responsabilizza. Le aspettative ci sono, ora sta a me rispettarle e dimostrare che le parole spese di me non sono state spese a caso. Per far questo conosco solo una strada: lavorare tutti i giorni, imparare, darci dentro e un giorno dimostrare a tutti che ciò che è stato detto su di me era meritato».
In chi rivedersi: in Barzagli o in Bonucci?
«Se devo scegliere, mi rivedo di più in Andrea Barzagli, per quanto riguarda il tipo di gioco e di personalità in campo.».
Un sogno: da calciatore e da juventino.
«Ce ne sono tanti: da calciatore il più grande sarebbe vincere un Mondiale. Da tifoso della Juventus, vincere una Champions sarebbe il massimo, il sogno di una vita».