01 agosto 2020
Non c'è una sola possibilità statistica che possa permettere alla Juventus di vincere il suo quinto scudetto consecutivo. Lo dicono in molti alla decima giornata, quando i bianconeri occupano la parte destra della classifica e accusano un ritardo di 11 punti dalla vetta. Ed invece, la Signora, non solo riesce a eguagliare la squadra del Quinquennio d'oro degli anni '30, ma si laurea campione d'Italia addirittura alla quartultima giornata...
UNO STRANO INIZIO
Nona giornata, Juventus-Atalanta 2-0, gol di Dybala e Mandzukic. Gli stessi marcatori della finale di Supercoppa con la Lazio, un inizio di stagione con la vittoria di un trofeo, un ottimo percorso in Champions League e un andamento in campionato più che mai balbettante. Come conferma la successiva sconfitta col Sassuolo, quando i veterani scuotono il gruppo con parole forti.
ZONA DERBY
L'anno prima Andrea Pirlo decide Juve-Toro negli ultimi secondi. Stesso copione stavolta, con Juan Cuadrado a mettere dentro il pallone. Apparentemente, un'affernazione per uscire da un momento difficile. In realtà, è la prima di un'incredibile sequenza di 15 vittorie consecutive che nessuno in quel momento può immaginare.
UNA PARTITA ALLA VOLTA
Non si fanno tabelle di rimonta. Non si può che lottare su ogni pallone, sapendo che la strada è lunghissima. Con questo spirito, la Juve supera il Milan vincendo di misura. Prima di sognare, è bene costruire fondamenta ben salde.
LA CONSAPEVOLEZZA
Se lo stop con il Sassuolo ha il pregio della presa d'atto della crisi, il successo di Udine certifica la ritrovata grandezza della Juve. Iniziare il girone di ritorno rifilando 4 gol agli avversari nel primo tempo dice a chiare lettere che la macchina è ripartita e viaggia a mille.
IL SORPASSO
La quindicesima vittoria di fila coincide con il sorpasso sul Napoli. La foto dice tutto: la scritta sul tabellone a sottolineare l'urlo per la prodezza inventata da Simone Zaza a 2 minuti dal novantesimo, i giocatori bianconeri riuniti in un abbraccio collettivo. Lo scudetto non è più un'utopia.
974 MINUTI
Il derby di ritorno vede la Juve trionfare in casa granata per 4-1. Ma più dei 3 punti, c'è da celebrare il record d'imbattibilità strappato da Gigi Buffon a Sebastiano Rossi, che l'ha tenuto per 22 anni. 974 minuti senza subire gol, con la complicità di guardiani della difesa che rispondono al nome di Andrea Barzagli, Leonardo Bonucci e Giorgio Chiellini, altrimenti noti come la BBC. Con gente così, niente è impossibile.